La Nuova Sardegna

Sassari

Chi può “aggredire” il fondo patrimoniale?

I beni sono tutelati e destinati a far fronte ai bisogni della famiglia ma...

09 novembre 2016
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Equitalia può pignorare i beni del fondo patrimoniale? Io e mio marito quando ci siamo sposati abbiamo deciso, consigliati dal commercialista, di creare il fondo per evitare i problemi con l’azienda di mio suocero che, dopo la sua morte, dopo pochi mesi è passata a mio marito. L’azienda non è andata bene e ci sono varie cartelle di Equitalia che non riusciamo a pagare. Cosa dobbiamo/possiamo aspettarci?

Considerazione generale: il fondo patrimoniale non è un mezzo per eludere i creditori e la sua costituzione non può determinare abuso del diritto o frode alla legge. Nel fondo patrimoniale ricadono beni immobili e mobili separati dal restante patrimonio dei coniugi in quanto destinati a far fronte ai bisogni della famiglia. La creazione del fondo patrimoniale, che può essere anche effettuata a margine dell’atto di matrimonio, comporta una separazione patrimoniale dal momento che i beni del fondo saranno vincolati al raggiungimento dello scopo prefissato. L’art. 170 c.c. prevede che i beni del fondo possano essere aggrediti dai creditori solo qualora questi fossero a conoscenza dello scopo familiare per il quale venne stipulato il contratto da cui derivano gli impegni da onorare. La legge dunque garantisce lo scopo per il quale i titolari del fondo hanno assunto obblighi nei confronti di creditori, escludendo la pignorabilità (meglio, l’esecuzione) dei beni ricaduti nel fondo per quei debiti contratti per finalità estranee ai bisogni familiari. Nel caso rappresentato parrebbe che i debiti, per i quali Equitalia ha emesso le cartelle di pagamento, siano sorti dall’impresa ereditata dal suocero della lettrice. In tal caso pare evidente come il debito sia svincolato dai bisogni della famiglia sicché i beni del fondo patrimoniale non parrebbero suscettibili di esecuzione, fermo restando l’aggredibilità degli altri beni del marito titolare dell’azienda sia personali che ricaduti nell’eventuale comunione dei beni. L’imprenditore infatti risponde dei debiti contratti in occasione dell’esercizio della propria attività anche con i beni non destinati all’impresa. Il condizionale è comunque d’obbligo in quanto è indispensabile verificare attentamente la documentazione e le circostanze del caso concreto. La sua esperienza dimostra comunque come è bene affidarsi a professionisti prima di prendere delle decisioni.

Avvocato Giuseppe Bassu

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