La Nuova Sardegna

Sassari

Gli immigrati vanno al voto per eleggere la prima Consulta

di Vincenzo Garofalo

I 23 candidati sono stati presentati a Palazzo Ducale Dieci di loro sono donne. Il 27 novembre le elezioni

12 novembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Emozionati come al primo giorno di scuola e felici di poter far parte in maniera ufficiale della vita politica e amministrativa della città. I ventitré candidati a comporre la prima Consulta comunale per l’immigrazione sono stati presentati ieri mattina, nella sala consiliare di Palazzo Ducale alla presenza del sindaco Nicola Sanna, dell'assessore alle Politiche sociali, Monica Spanedda, della presidente del consiglio Esmeralda Ughi, delle presidenti della prima commissione Regolamenti, Lalla Careddu, e della quinta commissione Politiche sociali, Carla Fundoni.

Sono originari di ogni angolo del mondo, molti vivono a Sassari da decenni e, avere l’opportunità di entrare a far parte di un organizzazione istituzionale come la Consulta, è per loro un motivo di grande orgoglio e soddisfazione.

La Consulta, fortemente voluta dal consiglio comunale, è un organismo consultivo, rappresentativo dei 4mila cittadini stranieri e apolidi residenti nel comune di Sassari, che in questo modo possono partecipare e contribuire alla vita politica della città, collaborando e proponendo a Palazzo Ducale programmi e iniziative. La Consulta esprime il suo parere, non vincolante, su tutti quegli atti che riguardano l'inclusione e l’integrazione degli stranieri e degli apolidi, e in generale la vita degli immigrati rispetto a luoghi di culto, di aggregazione sociale e culturale, attività economiche, istruzione, alloggi.

Le elezioni si terranno domenica 27 novembre, dalle 8 alle 20 nei locali comunali di piazza Santa Caterina, e gli eletti saranno venti. I candidati sono stati divisi in quattro liste, in base all’area geografica di origine: Europa orientale, America, Africa, Asia e Medio Oriente. Fra i ventitré candidati dieci sono donne, e potranno essere elette anche sfruttando la doppia preferenza di genere.

E nell’aula del Consiglio comunale, alla presentazione delle liste, le candidate donne sono tutte presenti e decise a essere una parte attiva della Consulta: «Noi siamo qui non come immigrati, ma come cittadini sassaresi», dice Hinda Baladi, marocchina, con una laurea in Giurisprudenza in tasca e un’esperienza di insegnante di arabo e francese. «Qua io spero di riuscire a laurearmi in Lingue, ma adesso il passo importante per noi è la creazione della Consulta».

Sempre dal Marocco è arrivato Ali Bouchouata: «Sono qui da 26 anni e adesso è per me un onore entrare in Consiglio. La Consulta è un atto di civiltà che favorisce l’integrazione degli stranieri, intesa come arricchimento reciproco».

Un arricchimento che lascia perplesso Sene Amadou Lamine. Lui è senegalese, non è candidato ma coordina la lista Africa, e solleva il problema più pressante per gli extracomunitari che vivono in città: «è tutto molto bello quello che stiamo facendo, ma la mia domanda è, a cosa servirà la Consulta se tutti gli extracomunitari stanno lasciando la città perché la questura non rinnova più i permessi di soggiorno? Chi rimarrà qui se continuano a mandarci via?».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative