La Nuova Sardegna

Sassari

A Sassari due case comunali per i padri separati

di Vincenzo Garofalo
A Sassari due case comunali per i padri separati

Piano di aiuti per gli uomini che restano senza alloggio In via Monte Grappa una struttura con sette camere doppie

19 novembre 2016
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SASSARI. Il Comune dà un tetto ai padri separati e divorziati che, oltre alla famiglia, perdono anche la casa. Si chiamerà “Casa 19 Marzo” e ospiterà sette papà in difficoltà. La casa di accoglienza sarà ricavata in due appartamenti di proprietà di Palazzo Ducale, in via Monte Grappa, dove l’assessorato Politiche della casa guidato da Ottavio Sanna realizzerà una struttura di co-housing con sette camere doppie, ciascuna con bagno privato, due cucine e due zone soggiorno per la convivenza degli ospiti. Le stanze saranno doppie per dare la possibilità ai padri di ospitare i figli nelle giornate di visita indicate dalla sentenza di separazione o dal Tribunale dei minorenni. Le persone da ospitare nella Casa 19 marzo, dove potranno restare per un anno, saranno individuate dal settore Politiche sociali del Comune, che stenderà per ciascun ospite una progetto personalizzato di aiuto. La vita all’interno della Casa dovrà attenersi ai principi che saranno stabiliti con un apposito regolamento: gli ospiti dovranno impegnarsi a svolgere le faccende domestiche tenendo in maniera decorosa gli appartamenti, e inoltre dovranno accollarsi una parte delle spese di luce, gas e acqua, con un contributo che sarà proporzionato al reddito.

Per realizzare la Casa 19 marzo Palazzo Ducale ha a disposizione un finanziamento regionale centomila mila euro da utilizzare per la ristrutturazione dei due appartamenti di via Monte Grappa.

L’idea di creare una co-housing per i padri separati ha preso corpo sulla base dei riscontri del settore Politiche della casa, che hanno costatato la crescita in città di una specifica categoria di cosiddetti nuovi poveri. Si tratta anche di uomini separati o divorziati i quali, non avendo le possibilità per pagare i costi di una nuova abitazione, spesso passano la notte in auto e ricorrono agli aiuto offerti dalle varie associazioni che in città si occupano dei senzatetto e delle altre persone disagiate. «Ci aspettiamo che il progetto dia una risposta al bisogno di una fascia di popolazione sempre in maggiore aumento, ed esposta a una nuova forma di povertà che relega nell’emarginazione», spiegano dal settore Politiche della casa di Palazzo Ducale.

Per poter accedere all’aiuto comunale, i papà separati devono avere figli minori e un decreto di affido condiviso; avere un reddito insufficiente per potersi permettere una casa, non soffrire di patologie psichiatriche, non essere dipendenti da sostanze stupefacenti o alcol, essere disposti a sottoscrivere le regole della casa.

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