La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, pistola in faccia e poi la fuga con 300 euro

di Luca Fiori
Sassari, pistola in faccia e poi la fuga con 300 euro

Assalto armato nella tabaccheria di via Rockfeller. Due giovani con il volto coperto hanno preso i soldi del fondo cassa

19 novembre 2016
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SASSARI. Hanno atteso l’ora di chiusura, poi hanno calato gli scaldacollo sul viso e dopo aver dato uno sguardo veloce intorno hanno fatto irruzione dentro la tabaccheria con in mano una pistola e un coltello. È stata un’azione fulminea quella dei due rapinatori che giovedì sera, pochi minuti prima delle 20, hanno seminato il terrore all’interno della tabaccheria di via Rockfeller, a pochi metri da viale Italia, e poi sono fuggiti a piedi con un misero bottino di 300 euro.

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A quell’ora le due dipendenti stavano per chiudere i conti e fare rientro a casa. Improvvisamente si sono trovate faccia a faccia con due giovani che una volta varcata la soglia della tabaccheria hanno messo immediatamente in chiaro le loro intenzioni. «Fuori i soldi e non vi succederà niente» ha urlato uno dei due giovani dopo aver ha puntato la pistola contro le due donne.

Nel mentre il complice, che aveva in mano un coltello, ha provato a scavalcare il bancone, ma la sua azione ha mandato in frantumi un vetro e forse anche a causa di questo imprevisto i due hanno deciso di non perdere altro tempo. Dopo aver preso i soldi del fondo cassa, circa 300 euro, i due hanno voltato le spalle alle due donne terrorizzate e sono fuggiti a piedi verso la parte bassa della via. Una delle due dipendenti che si trovava dietro il bancone è rimasta leggermente ferita da una scheggia di vetro, fa fortunatamente non ha avuto bisogno di ricorrere alle cure del pronto soccorso.

Immediatamente è scattato l’allarme. Sul posto pochi istanti dopo sono arrivati gli agenti della squadra volante e gli investigatori della Mobile. Gli uomini della questura hanno ascoltato il racconto delle due donne e poi hanno fatto partire la caccia ai due malviventi. La loro azione fulminea è stata ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza e forse dalle immagini sequestrate dagli inquirenti potrà arrivare un prezioso aiuto.

«È stato terribile - racconta una delle due dipendenti della tabaccheria Brozzu - ma fortunatamente è durato pochi secondi. È la seconda volta che mi ritrovo un’arma puntata in faccia - conclude la donna - dieci anni fa il rapinatore che fece irruzione qui dentro imbracciava un fucile a canne mozze».

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