La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, indennità forfettarie: giudici di pace assolti

La targa all'ingresso dell'ufficio del giudice di pace a Sassari
La targa all'ingresso dell'ufficio del giudice di pace a Sassari

La Corte dei conti: nessun danno erariale, l’assenza di udienze non significa che il personale non lavori

05 dicembre 2016
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SASSARI. In qualità di giudici di pace coordinatori – secondo il procuratore regionale che ha presentato ricorso presso la Corte dei Conti – Irene Falchi e Giuseppe Fracassi avrebbero dovuto assicurare l’organizzazione dell’Ufficio (nove in tutto i giudici di pace dell’ufficio sassarese) secondo una turnazione basata sul principio per cui durante la sospensione feriale i giudici di pace non devono considerarsi in servizio e quindi non spetta loro l’indennità.

A seguito di un’ispezione disposta dal ministero della Giustizia nel 2014, sarebbe invece emerso che nel quinquennio precedente i due giudici coordinatori Falchi e Fracassi «non avevano mai predisposto i previsti provvedimenti di turnazione dei giudici di pace durante il periodo di sospensione dei termini processuali, in violazione delle disposizioni emanate dal Consiglio superiore della magistratura, così consentendo che gli stessi percepissero tutti in misura intera l’indennità forfettaria mensile di 258,23 euro».

Secondo il procuratore regionale avrebbero in questo modo causato un danno erariale al Ministero che, sulla base di una stima riferita ai nove giudici di pace in servizio nell’ultimo quinquennio, si aggirerebbe intorno ai diecimila euro. E ha quindi chiesto alla Corte dei conti che venissero condannati Falchi al pagamento di 6.171 euro e Fracassi di 3.764 euro.

Accogliendo la linea difensiva degli avvocati Silvio Pietro Piras e Paola Piras per la Falchi e di Antonio Serra e Paola Serra per Fracassi, la Corte dei conti ha invece assolto i due giudici coordinatori rilevando, tra le altre cose, che «se è vero che nel corso del periodo feriale non si tengono udienze, se non per la trattazione di casi urgenti, ciò non può significare il venir meno automaticamente della spettanza dell’indennità forfettaria, nei casi in cui i giudici di pace risultino formalmente in servizio, non potendo infatti escludersi, in tali ipotesi, che essi abbiano redatto provvedimenti, abbiano svolto attività di preparazione e aggiornamento o che fossero reperibili per la trattazione di affari urgenti». Oltretutto le circolari della Direzione generale della giustizia civile richiamate dal procuratore (che davano indicazioni a proposito) non risulterebbero mai arrivate all’Ufficio del giudice di pace di Sassari. Ragioni per le quali la Corte dei conti ha assolto Irene Falchi e Giuseppe Fracassi. (na.co.)

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