La Nuova Sardegna

Sassari

Prof di sostegno, i corsi si faranno

Prof di sostegno, i corsi si faranno

Università e ufficio scolastico si accordano. Al convegno della Flc Cgil focus sull’istruzione ai disabili

08 dicembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Tra breve il direttore dell’ufficio scolastico provinciale, Francesco Feliziani, e i due rettori sardi, Massimo Carpinelli e Maria Del Zompo, si incontreranno per concordare l’attivazione dei corsi di abilitazione per insegnanti di sostegno. È una delle notizie positive emerse dal convegno promosso dalla Flc Cgil che ieri ha riunito all’hotel Grazia Deledda esperti, docenti e un pubblico numeroso per denunciare la situazione disastrosa della istruzione ai disabili in tutta la Sardegna, e in particolare nella provincia di Sassari. Sono 1841 nell’isola e 627 nel Nord Sardegna i docenti di sostegno che non hanno conseguito il titolo di specializzazione perché per oltre tre anni il ministero dell’Istruzione non ha bandito i corsi di formazione. Solo lo scorso primo dicembre il ministero ha finalmente pubblicato il bando che rimette in moto una macchina ferma da troppo tempo, con effetti negativi sia sugli insegnanti, che vogliono svolgere il loro lavoro al meglio, sia sugli studenti disabili ai quali viene impedito di poter contare su un insegnamento qualificato e certificato.

È riuscito nell’intento il convegno «Diversabilità, politiche inclusive per l’istruzione» perché ha focalizzato l’attenzione su disagi e malfunzionamento della scuola per quanto riguarda gli alunni più deboli. Bambini e ragazzi svantaggiati che ogni anno alla ripresa delle scuole si trovano spesso a dover subire per settimane o mesi la mancanza di servizi imprescindibili come i trasporti o l’assistenza educativa perché la burocrazia non arriva mai puntuale. «Senza personale qualificato non ci può essere inclusione dei diversamente abili – ha spiegato Luigi Canalis, segretario generale territoriale – e se si considera che le certificazioni di disabilità sono in continuo aumento, a maggior ragione occorre che la scuola sia preparata ad accogliere gli studenti con tutti gli strumenti di cui hanno bisogno. E anche il docente di sostegno non deve essere lasciato solo, ma deve avere al suo fianco tutto il corpo insegnante. La formazione deve riguardare tutti». Invece, come ha sottolineato Anna Fedeli, segretario nazionale della Flc, il ministero non ha orecchie su questi temi e ha messo a concorso un numero di posti di insegnanti di sostegno (5800) ben inferiori a quelli necessari.

All’assessora regionale, Claudia Firino, presente al convegno, la Cgil scuola ha chiesto «un impegno forte per il varo di una legge regionale sull’istruzione – ha detto nel suo intervento Canalis – perché se di vera inclusione vogliamo parlare, bisogna pianificarla». Un impegno che l’assessora ha assunto, in maniera non foemale ma sostanziale per consentire un salto qualitativo del settore. Maria Paola Curreli, preside del Liceo Scientifico “Spano”, ha a sua volta evidenziato che si sono fatti passi da gigante nell’inclusione dei disabili negli istituti superiori, con una frequenza alle lezioni maggiore rispetto al passato quando vinceva l’autoesclusione, ma ha puntato il dito sulla formazione degli insegnanti “calata dal’alto” della legge sulla “buona scuola”. Luigi Canalis, a sua volta, ha chiesto che sui i corsi di specializzazione sia predisposto un piano triennale per colmare le lacune ora esistenti. (p.f.)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative