La Nuova Sardegna

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Scioperi, il Cobas attacca la Cgil

«Nessuno si oppone a una norma che attacca i diritti dei lavoratori»

11 dicembre 2016
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OZIERI. Cobas della scuola contro la Flc Cgil per non essersi opposta all’obbligo imposto al personale scolastico di comunicare la propria adesione o meno agli scioperi.

Un atto liberticida, dice Gian Franco Camboni, insegnante di filosofia e storia ed esponente del sindacato intercategoriale Cobas, che si dice convinto che l’obbligo di comunicare l’adesione sia «una vendetta del governo Renzi contro gli insegnanti», in particolare dopo la massiccia adesione allo sciopero del 21 ottobre ma anche dopo «la valanga di No che ha mandato a casa il governo Renzi». «Vogliono impedire la lotta alla controriforma scolastica di Renzi e le altre controriforme iniziate da Luigi Berlinguer – dice Camboni – e in questo contesto rendere obbligatoria l’adesione o meno l’adesione allo sciopero equivale ad una autodenuncia. La Flc-Cgil si è dichiarata, disponibile a discutere della proposta nel quadro del pessimo accordo del Pubblico impiego firmato prima del 4 dicembre: così facendo essa si rende corresponsabile di questo attentato contro il diritto di sciopero».

Camboni denuncia anche il fatto che nessuna forza politica presente in parlamento ha aperto bocca contro la proposta, e attacca «già con la legge 146 si limita fortemente il diritto di sciopero, con questa proposta della Commissione di Garanzia sugli scioperi si fa un ulteriore passo in avanti contro gli insegnanti che lottano contro lo sfascio della scuola pubblica».

Occorre quindi opporsi a tale proposta, conclude Camboni, e partire dal risultato referendario per avviare una «lotta senza tregua contro tutte le forze politiche di centrosinistra e di centro destra responsabili della distruzione della scuola pubblica». (b.m.)

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