La Nuova Sardegna

Sassari

Valledoria, i bambini a scuola e a tavola con gli immigrati

di Giulio Favini
Valledoria, i bambini a scuola e a tavola con gli immigrati

Una giornata assieme agli ospiti del centro d’accoglienza Gli alunni della terza B “adottano” i giovani stranieri

13 dicembre 2016
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VALLEDORIA. Ha preso via venerdì scorso, tra l’entusiasmo dei bambini e dei ragazzi immigrati ospiti del centro di accoglienza, il progetto ideato dagli insegnati della terza B della scuola primaria dell’istituto comprensivo di Valledoria . Il progetto “Accoglienza e integrazione” nasce dalla necessità di conoscere ed essere pronti ad accogliere persone che provengono da paesi lontani e che portano dietro culture e comportamenti diversi dai nostri.

Anche nei piccoli centri come Valledoria, quindi, la società si avvia ad essere sempre più multietnica, in cui culture diverse si trovano a convivere. La scuola, perciò, si prepara e vuole preparare un buon livello di integrazione per il futuro cittadino di domani. Naturalmente, le ragioni dell'incremento crescente di una popolazione multietnica sono legate a nuove immigrazioni o a ricongiungimenti familiari. Pertanto, il progetto vuole costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “storie” di ogni giovane straniero.

Il progetto degli insegnanti della terza B si innesca in un momento di scetticismo nei confronti del flusso di migranti. Ma per gli alunni venerdì scorso è stata una lgiornata carica di forti emozioni e gratificante. Infatti, assieme alle maestre e alle responsabili del centro di accoglienza, i bambini hanno accolto nella loro classe, per condividere parte della mattinata a scuola e per il pranzo, 15 ragazzi migranti, molti di loro ancora minorenni. Ciascun alunno aveva il suo gradito ospite compagno di banco e di tavolo, per dare forza simbolica all’iniziativa.

I ragazzi, erano tutti africani, ma provenienti dagli Stati più diversi e lontani (Libia, Senegal, Nigeria, Camerun e Gambia). Attraverso un loro compagno di viaggio che si è espresso in un buon italiano, ognuno di loro ha raccontato le tristi vicende che li hanno portati in Sardegna, dopo viaggi lunghi, disagiati e pericolosi, durati anche cinque mesi.

Gli alunni, preparati attraverso racconti, discussioni, film e riflessioni, hanno posto loro le domande più diverse. I piccoli studenti hanno potuto apprendere come altri bambini come loro non possano vivere nella serenità e vicini alle proprie famiglie.

Ora, l’obiettivo delle maestre è quello di estendere il progetto ad altri momenti ludici e culturali. Le insegnanti che hanno partecipato al progetto sono Luisella Stangoni, Giovanna Oggiano, Antonella Bianco e Carla Loi.

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