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Sassari, vaccini antinfluenzali: esaurite tutte le dosi

di Paoletta Farina
Sassari, vaccini antinfluenzali: esaurite tutte le dosi

Quest’anno, dopo diverse stagioni, registrato un aumento di richieste. All’Asl non sono bastate le 45mila fiale acquistate per la campagna 2016

14 dicembre 2016
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SASSARI. Da ieri l’Asl ha esaurito l’ultima fiala di vaccino antinfluenzale gratuito per i soggetti a rischio. Chi vorrà vaccinarsi, quindi, dovrà comprare il siero in farmacia e rivolgersi al proprio medico di base. Ma dovrà immunizzarsi al più presto: l’influenza è in arrivo e occorre prevenire la malattia per tempo. Non avveniva da qualche anno che gli ambulatori del servizio di prevenzione dell’Azienda sanitaria esaurissero completamente le scorte. Lo scorso anno, sull’onda della morte di due persone anziane verificatesi sul territorio nazionale che aveva dato la stura a una campagna anti-vaccino, le richieste erano calate vertiginosamente. E anche nel 2014 il gradimento era calato, sempre per la paura, ingiustificata, di effetti Una tendenza che si è invertita nel 2016 «tanto che tutte le 45mila dosi sono state somministrate – spiega Fiorenzo Delogu, responsabile del servizio di Igiene e sanità pubblica –. Ne abbiamo acquistate altre 500 per soddisfare le richieste che ci sono pervenute da due comunità e che ci arriveranno a giorni, quindi abbiamo aumentato le quantità. Ma ormai la campagna di vaccinazioni è chiusa. Cominciata a novembre è andata avanti per un mese e oltre, il tempo necessario per una buona copertura».

In alcuni poliambulatori del territorio, però, le dosi sono finite anche prima. A Porto Torres, ad esempio, già due settimane fa non era più possibile vaccinarsi contro l’influenza. Le 45mila fiale sono una quantità che è ormai una costante per l’Asl sassarese. Vengono distribuite gratuitamente a tutti i cittadini con età superiore ai 64 anni, ai bambini di età superiore ai 6 mesi, a persone con malattie cronico-degenerative e alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione influenzale e a tutti coloro che lavorano in luoghi pubblici, ospedali e scuole.

L’aumento di richieste di vaccinazioni antinfluenzali, quindi, è un dato positivo, probabilmente imprevisto dalla stessa Asl se si considera che gli acquisti di siero non sono stati modificati rispetto al passato. Frutto di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti e anche, forse, del fatto che l’influenza di quest’anno, di cui si prevede il picco tra Natale e gennaio, è più aggressiva del solito a causa di nuovi virus che costringeranno a letto, secondo le previsioni, più di 6 milioni di italiani.

E a ulteriore conferma del buon andamento della campagna vaccinale c’è il fatto che «in alcuni giorni nei nostri ambulatori di Rizzeddu sono state presenti anche 200-250 persone – afferma Fiorenzo Delogu –. Un’affluenza che non avevamo riscontrato negli ultimi anni, quando invece si era palesata una disaffezione alla vaccinazione».

Anche i medici di base segnalano una maggior numero di vaccinati rispetto al passato tra gli over 64. Tanto che sono un ricordo le rese di fiale e spicca la paura di un contagio che è meglio evitare. L’influenza, si sa, può mettere in ginocchio intere famiglie. «Mentre è meno diffusa la prevenzione tra i bambini non a rischio – dice il pediatra Antonello Flumene, direttore del reparto di Neonatologia del Policlinico Sassarese –. Però i genitori che immunizzano i loro figli, tornano l’anno seguente, perché si rendono conto che i bimbi, con la copertura, si ammalano meno di frequente».

L’influenza stagionale, intanto si è già presentata e, stando alle stime degli osservatori sanitari, sono già stati quasi cinquecentomila i casi registrati. Il decorso della malattia è tra i cinque e i sette giorni. Tra i sintomi più comuni, febbre alta, che compare da uno a quattro giorni dopo il contagio, tosse, malessere generalizzato, mal di testa, spossatezza, dolori articolari, oppure vomito e diarrea , nel caso della variante intestinale. Malesseri che possono essere evitati, o fortemente ridotti, con un’iniezione.

Se il trend di richieste ha avuto una così importante inversione di tendenza, bisognerà attrezzarsi in futuro, aumentando le dosi di vaccini disponibili gratuitamente.

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