La Nuova Sardegna

Sassari

Regolamento scioperi: Cgil contro i Cobas

Scuola, replica del segretario regionale della Flc alle affermazioni di Camboni: «Posizioni travisate»

18 dicembre 2016
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OZIERI. «Posizione della Flc Cgil completamente travisata da parte dell’esponente dei Cobas, Gian Franco Camboni». È la risposta del sindacato, per voce del segretario regionale Ivo Vacca, alle critiche mosse dal docente e sindacalista Camboni in merito alla posizione della Cgil riguardo all’ipotesi di modifica del regolamento sul diritto di sciopero avanzata dal Miur, in base alla quale verrebbe imposto al personale scolastico l’obbligo di comunicare la propria adesione o meno agli scioperi. «La categoria si è espressa in modo deciso contro quella modifica – spiega Vacca – e il tema è stato affrontato lo scorso 24 novembre in un confronto tra sindacati, ministero dell’Istruzione, Aran e Commissione di Garanzia nel quale si è parlato del codice di autoregolamentazione del diritto di sciopero nella scuola attualmente in vigore e allegato al Contratto collettivo del 1999. In quell’occasione – spiega Vacca – la Flc Cgil ha chiarito l’indisponibilità a imporre l’obbligo della comunicazione preventiva di adesione allo sciopero al dirigente scolastico. Per quanto riguarda gli altri aspetti dell’accordo la categoria ha aperto a possibili aggiornamenti, evidenziando però che quello in vigore è assolutamente coerente sia con il dettato della legge del 1990 che con del 2000. Lo scopo dei futuri incontri sarà quello di definire eventuali migliori soluzioni rispetto agli ulteriori cambiamenti che ci sono stati, ma anche di prevedere nuove, diverse e più incisive azioni di conciliazione tese a prevenire che i conflitti sfocino quasi automaticamente in azioni di sciopero, in particolare per le vertenze che coinvolgono aspetti specifici o singole scuole». «Rispettiamo le opinioni di tutti ma non accettiamo mistificazioni – ha concluso Vacca –: la posizione ufficiale della Flc è pubblica e articolata nel proprio sito internet, resta perciò incomprensibile e ingiustificato quanto affermato dall’esponente dei Cobas». (b.m.)

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