La Nuova Sardegna

Sassari

Benvenuto bambino, ti regalo il mio impegno

Benvenuto figlio. Alunno o allievo, che io sia genitore, maestro o istruttore sono qui per te, per crescere insieme e aiutarti a diventare sempre più ciò che tu vuoi essere. Il tuo dono è il mio...

24 dicembre 2016
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Benvenuto figlio. Alunno o allievo, che io sia genitore, maestro o istruttore sono qui per te, per crescere insieme e aiutarti a diventare sempre più ciò che tu vuoi essere. Il tuo dono è il mio impegno.

Starò con te e ti vedrò prendere la forma che vorrai: la scuola che vorrai, lo sport che vorrai, gli amici che vorrai, la compagna che vorrai e il lavoro che vorrai. Perché mi fido di te e ti lascerò sviluppare a tuo modo perché su questo tu ne sai più di me.

Aspetterò il tempo che servirà. Non anticiperò le tue scelte pensando di sapere cosa sia meglio per te. Non ti chiederò di iniziare a parlare e camminare, aspetterò che tu venga da me e verrò da te quando mi chiamerai. Non uscirò di casa prima che tu mi abbia salutato. Andrai sempre bene per me. Non ti chiederò di essere perfetto: il più bravo a scuola, il più bravo nello sport, il più bravo con gli altri.

Farò sempre il tifo per te. Che tu vinca e che tu perda ti sosterrò. Sarò un tuo supporter ogni volta che ti divertirai e svilupperai nuove competenze. Non userò gli altri per giudicare chi sei, né i voti degli altri a scuola, né i risultati degli altri nella vita.

Ti insegnerò ad amare le diversità e il dialogo. Penserò a te prima di litigare con gli altri, prima di imprecare, prima di deprimermi e prima di farmi del male.

Nel guardarti cercherò di vedere te, non me, e non userò i tuoi risultati per giudicare chi sono e quanto valgo.

Sarai molto più che un hobby, un tempo su un cronometro o una prova “Invalsi”.

Non nasconderò le mie trascuratezze raccontandoti di essere libero e le mie ansie raccontandoti di essere sicuro. Libertà e sicurezza non sono contrarie e antagoniste. Aspetterò fermo che tu esplori i tuoi spazi e ricaricherò le tue batterie affettive quando tornerai da me. Diventerò porto sicuro quando rientrerai e trampolino quando ti allontanerai. Ti celebrerò per quello che sei e non per quello che fai o hai, perché per me vai bene perché “tu sei”.

Darò musica ai tuoi movimenti e regolerò le tue emozioni: griderò “Evviva!” quando sarai felice e sussurrerò parole dolci quando sarai triste. Ti ascolterò arrabbiato, impaurito, malinconico e felice dando valore a ciò che provi.

Benvenuto bambino, benvenuto alunno, benvenuto allievo… tu sei divino e il mio impegno è conservarti tale, il più a lungo possibile. Auguri.

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