La Nuova Sardegna

Sassari

Tutti a tavola con i sapori di erbe e dolci

di GIOVANNI FANCELLO

Lo chef e storico della cucina Giovanni Fancello suggerisce ai lettori le ricette per un pranzo con le materie prime sarde

24 dicembre 2016
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GIOVANNI FANCELLO. «A Natale non si fanno cattivi pensieri ma chi è solo lo vorrebbe saltare questo giorno. A tutti loro auguro di vivere un Natale in compagnia. Un pensiero lo rivolgo a tutti quelli che soffrono per una malattia. A coloro auguro un Natale di speranza e di letizia. Ma quelli che in questo giorno hanno un posto privilegiato nel mio cuore sono i piccoli mocciosi che vedono il Natale attraverso le confezioni dei regali. Agli adulti auguro di esaudire tutte le loro aspettative. Per i bambini poveri che non vivono nel paese dei balocchi auguro che il Natale porti una famiglia che li adotti per farli uscire dalla loro condizione fatta di miseria e disperazione. A tutti voi auguro un Natale con pochi regali ma con tutti gli ideali realizzati...».

Alda Merini. Mi sono impossessato delle parole di Alda Merini per augurarvi buone feste. É a Natale, che ogni famiglia, riscopre e rinfresca le tradizioni rimaste sopite tutto l'anno, ed è il dolce che più di ogni altro alimento ha il potere di rendere la magia natalizia.

Regioni e dolci. Si può dire che ogni regione del nostro paese possegga un dolce tipico: Tronchetto in Piemonte, Zelten in Trentino e Alto Adige, Bisciola e panettone in Lombardia, Gubana in Friuli Venezia Giulia, Pandolce in Liguria, Panspeziale in Emilia Romagna, Panforte e ricciarelli in Toscana, Bostrengo nelle Marche, Panpepato in Umbria, Pangiallo Lazio, Parrozzo Abruzzo, Cartellate e pasticciotto Puglia, Struffoli e zeppole in Campania, Fichi chini in Calabria, Cubaita e bucellati in Sicilia, su Pane de saba e de Nadale in Sardegna.

Timbada. Ecco allora la ricetta della Timbada. Ingredienti: 1 lt di latte, 200 g di zucchero, scorza di 1 limone, 4 uova, 10 ml di Moscato. Versate il latte in un pentolino, unite 30 g di zucchero, la scorza del limone e portatelo a ebollizione, senza smettere di mescolare, poi spegnete il fuoco. Fate caramellare 30 grammi di zucchero con un goccio d'acqua in un pentolino e, quando assume un colore dorato, versatelo sul fondo di uno stampo per budino. In una ciotola rompete le uova, aggiungete 140 g di zucchero e montate leggermente. Unite il moscato e il latte caldo, dopo aver eliminato la scorza del limone. Amalgamate bene tutto e versatelo nello stampo, che metterete all'interno di una teglia contenente mezzo litro di acqua calda. Infornate in forno già caldo a 140° per circa 1 ora. Trascorso il tempo, sfornatelo e fatelo raffreddare a temperatura ambiente prima di servirlo.

Le erbe sarde. Due cose, infine, sulle erbe in Sardegna. Sino ad una decina di anni fa l’uso di erbe spontanee in cucina era diffusamente praticato. Le nostre nonne e mamme si recavano nei campi, raccoglievano erbe e fiori ed imbandivano tavole sane ed appetitose. Erbe che sapevano scegliere e combinare. Tutti vegetali spontanei che, oltre a migliorare i piatti quotidiani, arricchivano una dieta sana e nel contempo depuravano l'organismo. L’utilizzo delle erbe fino ai primi anni del Novecento era piuttosto consistente ed aumentava soprattutto nei periodi di carestia. Numerose sono le erbe commestibili e per Natale, non sarebbe male combinare un menù secondo questa antica tradizione. Perciò, cerchiamo di riscoprire il metodo di riconoscere le salubri erbe e combinare succulenti piatti in cucina. Non dimentichiamo il crescione, la bietola, la borragine, il papavero, il tarassaco, la cicoria, la parietaria, il cardo, il sonco, la malva, l’ortica, l’acetosa, il finocchietto e mille altre ancora. Le erbe, sono una grande ricchezza, che la natura spontaneamente ci dona e che possiamo utilizzare per combinare un sontuoso ed accattivante pranzo di Natale.

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