La Nuova Sardegna

Sassari

Lascia dopo 55 anni il capitano dell’epopea dei barracelli

di Elena Corveddu
Lascia dopo 55 anni il capitano dell’epopea dei barracelli

Pattada, Francesco Cadoni faceva parte dei volontari che fondarono la compagnia nel 1961 Affiancarono i carabinieri nella lotta all’abigeato, ma anche agli incendi e alla criminalità comune

28 dicembre 2016
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PATTADA. Dopo più di mezzo secolo al servizio del paese il capitano della compagnia barracellare Francesco Cadoni lascia il posto a Salvatore Cuguttu. Il sindaco Angelo Sini, a nome del paese, ha ringraziato il capitano Cadoni per la passione con cui ha svolto il servizio di controllo del territorio, assieme a tutta la compagnia, donandogli una targa per i suoi cinquantacinque anni di servizio, di cui venti come capitano. Istituita nel novembre del 1961 su richiesta dell’arma dei carabinieri, la compagnia barracellare copre tutto il territorio di Pattada fino ai confini con il Goceano, Buddusò, Alà dei Sardi, Ozieri e Nughedu. «Fu Mario Loddo, comandante della stazione dei carabinieri di Pattada, a voler istituire il servizio, volontario, nei nostri territori – ha spiegato Cadoni –. Allora si verificavano anche cinque-sette furti a notte e gli uomini a disposizione ogni notte erano circa diciotto. Per questo motivo era necessario mettere in campo il maggior numero di uomini possibile». Da allora la compagnia svolge un ruolo fondamentale, in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali che si sono susseguite e con le forze dell’ordine. Il servizio dei suoi uomini nasce e rimane negli anni come volontariato. Espressione del mondo agro pastorale, l’attività dei barracelli si esplica nel controllo e nella tutela della proprietà nelle zone rurali. Gli uomini impegnati vigilano sull’ambiente e la salvaguardia dei beni ambientali del paese. Ma non solo. «Le operazioni che hanno visto coinvolta la nostra compagnia – ha continuato Cadoni – sono state spesso difficili. Nel 1962 siamo stati di aiuto alle forze dell’ordine per la rapina al Banco di Sardegna di Pattada. Negli anni Settanta invece, abbiamo dovuto affrontare una sparatoria che si risolse con la cattura degli abigeatari. In quella vicenda era presente anche il neo capitano Salvatore Cuguttu. Tra gli altri interventi anche un inseguimento per le vie del paese di un carico di bestiame rubato». Il lavoro della compagnia barracellare riguarda anche la custodia di legnatico e sughero. Fondamentale anche l’aiuto apportato negli incendi che negli anni hanno colpito il territorio: molti di questi sono stati segnalati dalla compagnia unendo così due servizi per un unico scopo. Oggi, come Cadoni ha raccontato, è però sempre più difficile contrastare le illegalità: «Il furto di bestiame nel passato veniva maggiormente contrastato mentre oggi è più difficile per l’uso di mezzi migliori e di cellulari –ha sottolineato Cadoni –. Nella mia lunga carriera come volontario, assieme ai miei compagni, ho superato numerose vicende e difficoltà. Ringrazio il sindaco Sini e la popolazione per la fiducia che hanno sempre riposto in me e in tutta la compagnia barracellare». Oggi la compagnia conta più di cinquanta volontari, tra cui molti giovani.

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