La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, la Valle dei Ciclamini brucia ancora

di Giovanni Bua
Sassari, la Valle dei Ciclamini brucia ancora

Il fumo tossico non può essere “soffocato” perché la ex discarica da cui proviene è ancora sotto sequestro giudiziario

07 gennaio 2017
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SASSARI. La discarica di Su Pinu brucia ancora. Il terreno degli eredi Renna nella valle dei ciclamini è infatti ancora sotto sequestro giudiziario. E a nulla è dunque valsa l’ordinanza comunale che, preso atto delle relazioni dei tecnici che rilevavano la probabile tossicità dei fumi che salivano dal terreno ribollente, intimava ai proprietari di provvedere al soffocamento dell’incendio e alla successiva bonifica. Nè il quotidiano lavoro di monitoraggio che polizia municipale e tecnici del settore Ambiente del Comune portano avanti.

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A rendere impossibile qualsiasi azione le indagini in corso da parte della magistratura, che devono stabilire se nella vecchia discarica comunale poi rimasta in uso ai Renna come deposito di inerti, l’attività sia andata avanti irregolarmente dopo il 2003, anno ufficiale della cessazione. Circostanza negata con forza dal figlio del decano Gino, Sandro. Che rimanda al mittente le accuse e si dice pronto a soffocare, usando qualche decina di camion di inerti, le fiamme sotterranee nel terreno. Ma chiaramente passerà la mano quando si tratterà di bonificare il risultato di decenni di discarica in cui, come in tutte le discariche compresa la confinante Calancoi, arrivava di tutto. Amianto, gomme, olii, plastica. Decine di migliaia di tonnellate stivate nelle vecchie cave, che sono cresciute come spettrali montagne intorno alla valle dei ciclamini.

E, a proposito di Calancoi, a intervenire è l’assessore comunale all’Ambiente Fabio Pinna, che chiarisce il pasticcio che molti hanno fatto, confondendo l’area interessata dalle fiamme alla vicina discarica comunale, che nulla ha a che vedere con i fatti: «la discarica di Calancoi – spiega Pinna – inteso esattamente come la collina di rifiuti facenti parte dell'ex discarica, è un sito sottoposto a interventi di controllo e monitoraggio da parte dell'Amministrazione comunale e del quale si sta concludendo la messa in sicurezza, come illustrato già in due occasioni alla Commissione ambiente del Comune. I recenti fatti che hanno trovato ribalta in cronaca riguadano invece una zona limitrofa al corpo dell'ex discarica di Calancoi, precisamente il terreno della vecchia discarica Renna, in regione Lu Pinu. È proprio il terreno degli eredi Renna, evidentemente di proprietà privata e non comunale, ad essere stato protagonista di incendi e fumi sospetti. E' il terreno degli eredi Renna ad essere sottoposto a sequestro giudiziario e sul quale si stanno compiendo indagini. Il settore Ambiente ha lavorato nell'ultimo anno con impegno, scrupolo e buoni risultati su diversi fronti, tra i quali voglio citare l'igiene urbana e la raccolta differenziata, il miglioramento del verde cittadino e, appunto, il controllo e la messa in sicurezza di Calancoi».

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