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Carcere di Bancali, organici insufficienti

SASSARI. Il vero problema sicurezza nel carcere di Bancali è rappresentato dal mancato adeguamento degli organici della polizia penitenziaria. Una situazione ormai nota e resa nota a più riprese dai...

15 gennaio 2017
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SASSARI. Il vero problema sicurezza nel carcere di Bancali è rappresentato dal mancato adeguamento degli organici della polizia penitenziaria. Una situazione ormai nota e resa nota a più riprese dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che hanno informato anche il ministero della Giustizia.

Finora - nonostante anche la gravità di alcuni episodi che si sono verificati nel carcere e che sono stati ridimensionati solo grazie al tempestivo intervento proprio degli agenti in turno in quel momento - non sono arrivate le risposte auspicate. E il dialogo tra i sindacati e i vertici del Dipartimento è andato avanti senza grandi risultati.

La prossima settimana la questione sicurezza del carcere di Bancali dovrebbe arrivare all’attenzione del Prefetto di Sassari: un passaggio che le organizzazioni sindacali hanno scelto per confermare al rappresentante del Governo la criticità del momento.

La questione è complessa: il carcere di Bancali è tra i più moderni e sicuri d’Italia e tutti i passaggi - compresa l’attivazione della sezione massima sicurezza e del 41bis - sono stati attuati dopo il via libera del Parlamento. Anche l’arrivo dei terroristi islamici non è certo una sorpresa, ma il vero tema della sicurezza si gioca sulla conferma degli organici del personale addetto alla vigilanza. Se, come è stato ribadito anche in una recente visita ispettiva del deputato di Unidos Mauro Pili, a Bancali mancano 150 agenti, c’è qualcosa che effettivamente non funziona. Sono numerosi gli agenti sardi che stanno chiedendo di poter rientrare in Sardegna dopo periodi di servizio trascorsi nella Penisola. Ma solo pochi hanno vista accolta la richiesta. Forse è proprio questo il momento - anche dopo le risposte del ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha confermato che gran parte dei presunti terroristi islamici sono detenuti tra Sassari e Nuoro. Proprio la politica è chiamata a dare risposte e a dare seguito a un programma sicurezza che non prevedeva solo la creazione di un nuovo carcere moderno a Sassari ma anche la dotazione degli organici necessari per garantire quella sicurezza.

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