La Nuova Sardegna

Sassari

Miniera di Olmedo nuovo presidio dei trenta operai

Miniera di Olmedo nuovo presidio dei trenta operai

La mobilità è in scadenza e non sanno niente sul loro destino Chiedono a Regione e azienda novità sul riavvio delle attività

24 gennaio 2017
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OLMEDO. I trenta minatori di Olmedo da ieri mattina hanno ricominciato a presidiare il giacimento di bauxite. Ci sono ancora troppe incertezze sul destino della miniera e sui loro posti di lavoro, e gli operai sollecitano azienda e istituzioni a battere un colpo. L’appello è naturalmente rivolto alla Regione e alla nuova proprietà greca, perché venga riavviata al più presto l’attività estrattiva: il conto alla rovescia della mobilità in scadenza, prosegue in maniera preoccupante.

Purtroppo i minatori non hanno nemmeno certezza assoluta sulle reali intenzioni dell’azienda, anche sull’effettivo riassorbimento di tutto il personale. Per ora ci sono solo delle rassicurazioni date dall’assessore regionale Maria Grazia Piras, ma nulla di scritto. È una vertenza che si trascina da oltre due anni, e i sindacati chiedono da Cagliari un’azione decisa per sbloccare l’iter. Infatti i greci a quanto pare non hanno alcuna intenzione di riavviare i macchinari prima di ottenere la certificazione dell’intero impianto.

Quindi ieri mattina tutti i lavoratori e i rappresentanti sindacali si sono riuniti in assemblea e, vista la situazione di assoluta incertezza hanno deliberato di ripristinare il sit-in nella miniera.

«Il 5 gennaio – dice Emilio Fois – abbiamo chiesto all’azienda un incontro, in modo da avere finalmente dei chiarimenti. Purtroppo questa nostra richiesta non ha avuto alcun riscontro, e sull’altro versante finora tutto tace». La cordata formata dalla Sms Log e da European Bauxite resta in assoluto stand-by. Non ha presentato alcun piano industriale, non ha parlato di tempi, non ha specificato le intenzioni sotto il profilo occupazionale. «Lo scenario è questo, e il nostro presidio ha la finalità di sollecitare una risposta, e non andremo via da qui fino a che non la avremo». La copertura della cassa integrazione era scaduta nel luglio del 2015, e al momento i 30 minatori sono in regime di mobilità. Ma se la vertenza dovesse tirare avanti ancora per le lunghe, per i lavoratori si profila lo spettro del licenziamento.

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