La Nuova Sardegna

Sassari

Donna ricoverata per meningite a Sassari, l'Asl: fatta la profilassi, rischio contagio escluso

Donna ricoverata per meningite a Sassari, l'Asl: fatta la profilassi, rischio contagio escluso

La 56enne, trasportata in gravissime condizioni al Santissima Annunziata alle 4 del mattino di giovedì, è in coma farmacologico. Il senatore Lai (Pd): niente allarmismi ma vaccinarsi è un atto di responsabilità verso tutti

28 gennaio 2017
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SASSARI.  Resta grave in rianimazione, in stato di coma farmacologico, la donna di 56 anni colpita da meningite meningococcica ricoverata a Sassari. I medici escludono il rischio di contagio: la profilassi è scattata subito per tutte le persone entrate in contatto con la paziente, familiari e sanitari compresi.

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La donna, originaria di un piccolo centro dell'Anglona, era arrivata già incosciente all’ospedale Santissima Annunziata giovedì 26 gennaio attorno alle 4 del mattino. La diagnosi di meningite è arrivata subito dopo. La prognosi non verrà sciolta prima della prossima settimana.

Sul caso, interviene il senatore Silvio Lai (Pd) che lancia un appello: niente allarmismi ma «vaccinarsi è una necessità a tutela della salute individuale e un gesto di solidarietà e di senso civico verso l'intera comunità».

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Quello della donna ricoverata a Sassari - afferma Lai - «è il primo caso di meningite in Sardegna nel 2017. Occorre evitare inutili allarmismi. Si tratta però di affrontare una evidenza che ormai da mesi è presente in Italia e ora anche nella nostra Isola. Senza contare le polemiche innescate da chi ritiene, per assenza di responsabilità e contravvenendo alle indicazioni della ricerca scientifica, che vaccinarsi debba essere considerato un atto di libera scelta. Alcune malattie infettive sono scomparse per effetto delle vaccinazioni ed altre sono prossime all'eliminazione. Allentare la presa significa non solo mettere a rischio la propria salute ma anche di quelle persone, a cominciare dai bambini, che non potendosi vaccinare per diverse cause, potrebbero perdere l'effetto protezione garantito da tutti gli altri. Per questo motivo condivido la proposta delle Regioni che hanno chiesto al Governo una apposita normativa che stabilisca, allargando lo spettro a quelli ancora volontari, l'obbligatorietà dei vaccini, su tutto il territorio nazionale, per l'accesso dei bambini ai nidi e alla scuola materna. Al tempo stesso occorre prevedere una Anagrafe vaccinale nazionale per poter disporre di una banca dati utile per avere un quadro epidemiologico completo dello stato di vaccinazione di bambini ed adulti». 

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