Città invasa dai rifiuti per lo sciopero al servizio di raccolta
In pochi hanno risposto all’invito di tenere i sacchetti a casa I sindacati: «Nuove azioni di lotta se non saremo ascoltati»
PORTO TORRES. L’invito rivolto ieri mattina alla cittadinanza a ritirare i rifiuti da conferire all’interno delle proprie abitazioni non è andato a buon fine (forse si poteva ricorrere a una comunicazione più incisiva, magari la classica auto con altoparlanti): buste e contenitori di umido e indifferenziato sono stati ammucchiati lungo i marciapiedi di diversi quartieri. Davvero un brutto spettacolo che durerà fino a domani. La giornata di sciopero proclamata dalle organizzazioni sindacali ha creato disagio alle utenze cittadine, che dovranno ora aspettare domani per esporre i rifiuti il cui ritiro è previsto dalle 21 di domenica sino alle 6 di lunedì. Per il servizio di raccolta di martedì 31 gennaio, invece, i rifiuti dovranno essere esposti dalle 21 di lunedì sino alle 6 di martedì.
«Come sindacati siamo enormemente soddisfatti per la grande adesione dei lavoratori del cantiere allo sciopero – dicono le segreterie territoriali della Fp-Cgil, Fit Cisl e Fiadel – e nel contempo dispiaciuti per il disagio creato alla cittadinanza: siamo però consapevoli della vicinanza della popolazione ad una vertenza che è fatta soprattutto per migliorare la qualità di un servizio che, allo stato attuale, è scadente».
Ieri non è stata dunque garantita la raccolta dell’umido e dell’indifferenziato, mentre il ritiro si è svolto nelle utenze scolastiche, mense pubbliche e private di enti assistenziali, guardia medica, case di cura, ospizi, centri di accoglienza e caserme. Non è stato garantito neanche il funzionamento dell'ecocentro di via Fontana Vecchia, proprio perché il personale ha deciso di aderire allo sciopero indetto dalle tre organizzazioni sindacali.
L’astensione al lavoro di ieri è la prima iniziativa per rispondere alla mancata applicazione degli accordi sulla nascita della società consortile, ma a quanto pare sono previste altre azioni se le due aziende (Ambiente 2.0 e Asa) non raggiungono l’accordo e firmano lo statuto davanti al notaio. «Ci auguriamo adesso di essere convocati immediatamente dalle aziende che gestiscono l’appalto dei rifiuti e dall’amministrazione comunale – aggiungono i sindacati –, per risolvere finalmente le problematiche relative alla consortile. In caso contrario saremmo costretti alla proclamazione di due giornate consecutive di sciopero».