La Nuova Sardegna

Sassari

il caso delle consulenze legali

Abuso e falso, ex dirigente Asl assolta in Cassazione

SASSARI. La corte di Cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati difensori Franco Luigi e Luigi Satta (ai quali si è aggiunto in sede di discussione anche il collega Franco Coppi), ha annullato...

03 febbraio 2017
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SASSARI. La corte di Cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati difensori Franco Luigi e Luigi Satta (ai quali si è aggiunto in sede di discussione anche il collega Franco Coppi), ha annullato senza rinvio la sentenza della corte d’appello che condannava Angela Cavazzuti, ex direttore amministrativo dell’Asl, a cinque mesi e venti giorni di reclusione per abuso d’ufficio. La suprema corte ha anche ridotto da otto a sei mesi la condanna per Paolo Manca, all’epoca commissario straordinario della Asl, anche lui accusato di abuso d’ufficio.

La vicenda è quella del contestatissimo affidamento di incarichi legali che aveva fatto scattare un’inchiesta penale per abuso d’ufficio e falso che in primo grado si era risolta con una assoluzione piena per la Cavazzuti e una condanna a sei mesi per Manca (che era stato assolto però dal falso). In appello la sentenza era stata parzialmente ribaltata: la ex dirigente era stata condannata a cinque mesi e l’ex commissario a otto.

Ora la Cassazione ha messo la parola fine su un caso giudiziario che aveva fatto molto discutere negli ambienti della sanità sassarese.

Sotto i riflettori erano finiti gli incarichi che la Asl aveva conferito allo studio legale dove lavorava anche la figlia di Manca. Per la Procura l’allora commissario avrebbe dovuto astenersi dall’affidare incarichi a un legale che era anche capo dello studio associato dove lavorava sua figlia. E solo relativamente a questa circostanza la Cassazione ha confermato la condanna d’appello a Manca, seppur riducendola da otto a sei mesi. Sono invece cadute definitivamente le più gravi accuse di falso.

A far scoppiare il caso era stata Maria Luisa Brundu, la responsabile dell’ufficio legale che la Asl aveva licenziato nel 2009 (la Brundu dopo aver vinto una causa di lavoro è stata riammessa in servizio due anni fa). Arrivata lì dopo aver vinto un regolare concorso pubblico era stata allontanata «per non aver superato il periodo di prova». La suprema corte ha stabilito che la Brundu (parte civile con l’avvocato Mario Lai) non venne in alcun modo danneggiata e l’ha condannata al pagamento delle spese processuali. (na.co.)

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