La Nuova Sardegna

Sassari

Abusi al ristorante “La Risacca” Il Comune ordina la demolizione

di Salvatore Santoni
Abusi al ristorante “La Risacca” Il Comune ordina la demolizione

Sorso, la magistratura mette sotto sequestro preventivo una veranda e una piattaforma in legno Ora il gestore Antonello Zappino ha novanta giorni di tempo per rimuovere le strutture irregolari

08 febbraio 2017
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SORSO. Ristoratore nei guai per una veranda e una piattaforma abusive. La Procura ha aperto un fascicolo e iscritto sul libro degli indagati Antonello Zappino, rappresentante della società Az Srl, cui fa capo il rinomato ristorante La Risacca, che si trova alla Marina di Sorso, con le ipotesi di reato di abuso edilizio e violazione del codice della navigazione per occupazione demaniale senza autorizzazione.

Nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari di Sassari ha disposto il sequestro preventivo di una veranda e una piattaforma in legno. Nel frattempo, il Comune di Sorso ha emanato un’ordinanza di demolizione dando all’imprenditore novanta giorni di tempo per ripristinare lo stato dei luoghi. La struttura, di proprietà del Comune, è in locazione al privato da oltre sei anni.

Il controllo sulle opere è scattato nelle scorse settimane, dopo la ricezione da parte dei carabinieri di una segnalazione di presunte anomalie edilizie. La Procura ha quindi aperto un fascicolo e delegato i militari di Sorso, guidati dal comandante Alessandro Masala, a effettuare ulteriori accertamenti, svolti anche grazie all’aiuto del settore comunale della Vigilanza edilizia. Il gip di Sassari, dopo aver accolto la richiesta del pubblico ministero, ha firmato un decreto di sequestro preventivo delle sole opere abusive (il ristorante è aperto).

I tecnici del Comune hanno accertato l’esecuzione di interventi in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica. E il responsabile del Servizio vigilanza ha emanato un’ordinanza di demolizione, la numero 1 del primo febbraio 2017. Le situazioni anomale sono due. La prima riguarda una veranda in legno, di circa 40 metri quadri che costituisce un ampliamento della sala del ristorante. Inoltre, nel piano dell’arenile, e quindi sulla sabbia, è stata realizzata una piattaforma in legno di circa 290 metri quadri. La macchina amministrativa ha quindi fatto scattare l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi «preso atto che a seguito di avviso di avvio del procedimento del 10 gennaio – si legge nell’ordinanza – non sono pervenute a questo ufficio memorie giustificative».

Sembra che la veranda contestata sia stata precedentemente autorizzata dall’amministrazione con una Duap. Ma l’autorizzazione sarebbe scaduta dal 2015 senza essere successivamente rinnovata. La locazione del punto ristoro, era stata affidata alla società Lungo il mare Srl alla fine del 2010, a conclusione di una gara a evidenza pubblica lanciata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Morghen (nel primo mandato amministrativo). Attualmente, nel recente piano delle alienazioni del patrimonio comunale risulta che la locazione della struttura stia fruttando al Comune un canone di circa 30mila euro annui.

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