La Nuova Sardegna

Sassari

La beffa dopo la crisi idrica: la diga del Lerno è piena, via allo svuotamento

di Barbara Mastino
La beffa dopo la crisi idrica: la diga del Lerno è piena, via allo svuotamento

Ozieri, Unione dei Comuni e Consorzio di bonifica protestano per l'enorme spreco, dopo un lungo periodo di crisi idrica: «L'invaso deve essere adeguato»

09 febbraio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Dall’emergenza siccità allo svuotamento della diga in pochi mesi. Questa la situazione venutasi a creare nel territorio del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, dove dopo mesi di razionamenti d’acqua ora, a causa delle forti piogge e della neve caduta abbondante, il Servizio Dighe della Sardegna sta procedendo allo svuotamento della diga sul Lerno a Pattada il cui invaso ha superato i 34 milioni di metri cubi ammessi.

Una beffa vera e propria, perché si sa, e da tempo se ne parla su queste pagine, che la diga sul Lerno potrebbe contenere 72 milioni di metri cubi d’acqua ma è collaudata solo per 34. «Una situazione a dir poco paradossale – dicono il sindaco di Pattada Angelo Sini e il presidente del Consorzio di Bonifica Diego Pinna – perché solo poco più di un mese fa nella diga erano presenti circa 13 milioni di metri cubi, assolutamente insufficienti per garantire la stagione irrigua della Piana di Chilivani e per gli usi civili dei Comuni serviti dalla stessa diga. L’apertura, seppur parziale, delle paratie della diga è quindi veramente una nota stonata. Pur non entrando in merito delle valutazioni tecniche che hanno portato i responsabili a prendere tale decisione – dicono ancora Pinna e Sini –, riteniamo che questo possa essere, nell’immediato, oggetto di discussione più ampia che coinvolga i territori e con esso gli attori interessati nella gestione della risorsa idrica in Sardegna. Vorremmo scongiurare il fatto che nel mese di settembre ci si possa trovare nuovamente di fronte allo stucchevole teatrino dell’emergenza idrica, troppe volte ripetutosi anche nel recente passato».

Il Consorzio, supportato dai Comuni e dall’Unione dei Comuni (oltretutto presieduta proprio dal sindaco Sini) ha da tempo richiesto un collaudo che porti la diga a poter contenere almeno 55 milioni di metri cubi d’acqua, di modo da poterla accumulare risorse per far fronte ai ciclici periodi di siccità. Una proposta che è stata messa allo studio, e che richiede un lungo lavoro di collaudo, che però per il momento è rimasto sulla carta. Parlarne un paio di mesi fa portava a sorridere, vista la prolungata assenza di piogge, ma poi l’arrivo delle precipitazioni soprattutto nevose hanno aperto uno scenario sino a poco tempo fa impensabile: la diga è piena, e ora andrà svuotata. «Dobbiamo assolutamente riportare questo problema, e l’esigenza di operare un allargamento della diga, all’attenzione degli organismi competenti - dicono Sini e Pinna - e per questo sarebbe auspicabile un incontro a breve anche per favorire una programmazione nel lungo periodo della risorsa idrica. Chiediamo il raggiungimento della quota di 555 metri sul livello del mare, per garantire la disponibilità idrica sia per l’uso civile che per quello agricolo per almeno un biennio».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative