La Nuova Sardegna

Sassari

Rio Mannu in piena, Pit nelle secche

di Gavino Masia
Rio Mannu in piena, Pit nelle secche

La pioggia gonfia il fiume, ma il piano fluviale arranca bloccato dalla burocrazia nonostante le ultime accelerazioni

09 febbraio 2017
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PORTO TORRES. La pioggia di questi giorni ha causato la piena del rio Mannu trascinando una discreta porzione di arenile della spiaggia della Marinella verso il mare.

Una situazione tenuta comunque sotto controllo da parte della Protezione civile comunale, col supporto del Cisom, e già da ieri i limiti dell’argine sono rientrati nella normalità. «Abbiamo ritenuto opportuno monitorare soprattutto i territori circostanti dove passa il fiume – dice la responsabile della Protezione civile locale Katia Onida -, proprio perché si ingrossa nel momento in cui arrivano le acque meteoriche delle altre località, per salvaguardare il maneggio e altre insediamenti abitativi a ridosso del rio Mannu».

Scongiurato il pericolo di piena che poteva creare problemi a persone e cose, resta però sempre bloccato alla fase delle procedure autorizzative il piano per la sistemazione idraulica dello stesso fiume. A distanza di circa 15 anni il progetto del Pit fluviale, finanziato con una somma di 6,4 milioni, è infatti ancora preda della burocrazia perché mancano gli iter autorizzativi necessari per indire la gara d’appalto e poi affidare i lavori. Il palazzo comunale ha ospitato martedì quella che dovrebbe essere l’ultima riunione tecnica per definire i dettagli progettuali – alla presenza del dirigente dell’ufficio tecnico, della Soprintendenza e dei progettisti del Pit – e il prossimo passaggio sarà quello di discutere il progetto con il Savi (servizio valutazione impatto) della Regione, il cui nullaosta è vincolante a tutte le autorizzazioni successive.

Un cronoprogramma che allunga decisamente i tempi della realizzazione finale, nonostante l’accelerata degli ultimi mesi, ed è veramente difficile trovare una data certa di inizio lavori anche per quanto riguarda quest’anno. Il progetto di sistemazione idraulica prevede il risanamento degli ambiti degradati, l’ampliamento della foce, la mitigazione del rischio di alluvione e la riqualificazione delle aree di pregio per la fruizione pubblica. L’obiettivo principale rimane quello di eliminare qualsiasi rischio idrogeologico, dunque, e mettere in sicurezza il fiume per evitare un’altra esondazione come quella accaduta oltre due anni fa, con la piena che aveva inondato completamente il maneggio e le campagne circostanti. La messa in sicurezza del fiume, oltre ad evitare pericoli nelle giornate di piena, permetterà di dare un volto nuovo all’intera area in continuità con una delle principali zone archeologiche dell’isola quale è la colonia di Turris Libisonis.

I lavori prevedono anche di liberare l’area dai manufatti esistenti e di riportare alle quote originarie il livello del terreno. Sono previsti interventi pure lungo la ferrovia, con la realizzazione di un contro argine di rinforzo e un sistema di opere di consolidamento delle sponde, per rallentarne l’erosione.

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