La Nuova Sardegna

Sassari

Allarme: troppi i poveri esclusi dal diritto al “reddito sociale”

Allarme: troppi i poveri esclusi dal diritto al “reddito sociale”

Delle nuove norme regionali si è parlato in un incontro sul Plus, di cui Osilo è Comune capofila I piccoli centri rischiano di essere tagliati fuori dalla possibilità di aiutare i propri cittadini in difficoltà

12 febbraio 2017
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OSILO. Si è parlato di “Reis” (Reddito di inserimento sociale) alla conferenza di servizi del Plus Anglona-Coros-Figulinas che si è tenuta nei giorni scorsi nella sala Angioy della Provincia. E se ne è parlato con toni fortemente preoccupati, sia per i ritardi nell’attuazione della legge che lo ha istituito, sia per gli stessi contenuti che, soprattutto nelle linee guida, restringono non poco la platea dei potenziali beneficiari. «Quella che doveva essere una legge fortemente innovativa - è stato detto - di fatto penalizza gli utenti e riduce l’autonomia dei Comuni». Nel mirino, diversi aspetti delle linee guida per l’applicazione della legge regionale 18/2016, che istituisce il Reis. A iniziare dai criteri di accesso, che sono gli stessi del “Sia” (Sostegno all’inclusione attiva) dello Stato, e che per questo tagliano fuori una vasta platea di potenziali beneficiari. Soprattutto laddove richiedono, fra i requisiti familiari, la «presenza di almeno un componente minorenne o di un figlio disabile, o di una donna in stato di gravidanza accertata». Non potranno accedere al Reis, quindi, per dire, tutti i giovani disoccupati, spesso di lungo corso. E questo, nonostante le linee guida della Regione cerchino di apportare qualche correttivo, “allargando” le maglie delle priorità. La persona sola, ad esempio, qualunque sia la sua età, a meno che non sia “senza dimora”, oppure “over 50 con figli a carico disoccupati”, non può accedere al Reis. «E dire - è emerso nella conferenza di servizi - che proprio quelle persone, spesso, hanno avuto un significativo sostegno dalle precedenti “povertà”, e hanno dato un importante apporto ai lavori di pubblica utilità dei Comuni». Altri aspetti su cui la conferenza ha espresso forti riserve, sono quelli relativi al fatto che le «condizioni di maggior favore» del Reis vengano applicate prioritariamente ai beneficiari del Sia, anche per quanto riguarda le domande escluse, con una penalizzazione di altri potenziali utenti che magari, non avendo i requisiti di punteggio, non hanno presentato domanda. Al fatto che, una volta a regime, se non verrà prevista negli accordi con il Ministero e con l’Inps un meccanismo di assegnazione sulla card per singolo Comune, i piccoli Comuni rischierebbero di venir tagliati fuori; al venir meno, di fatto, del “servizio civico”, che solo parzialmente potrà essere sostituito nell’ambito del progetto di “inclusione attiva” previsto dalle linee guida del Reis. «Resta da capire, poi - è stato detto - come si possono applicare i criteri nella fase transitoria gestita dai Comuni, dal momento che non è stata fissata alcuna scadenza temporale: 6 mesi, un anno?». Su tutti questi aspetti, la Conferenza di servizi del Plus si è confrontata a lungo, decidendo alla fine di convocare una riunione del Comitato esecutivo per la elaborazione di un documento da presentare alla Regione.

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