La Nuova Sardegna

Sassari

Caso ex Serd, silenzio a Palazzo Ducale

di Nadia Cossu
Caso ex Serd, silenzio a Palazzo Ducale

Il nipote dell’ex assessore ha vinto il concorso di idee. Gli esclusi denunciano: la graduatoria va sospesa per incompatibilità

13 febbraio 2017
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SASSARI. È il giorno del silenzio e delle valutazioni per capire se quei paventati “profili di incompatibilità” ci siano realmente oppure no. E se da una parte i diretti interessati si dicono sicuri di aver fatto le cose in regola e di non aver nulla da temere, dall’altra i protagonisti della “denuncia” – rifacendosi ai termini del bando ministeriale – sono altrettanto certi delle loro ragioni.

Il concorso di idee per la riqualificazione di dieci aree urbane periferiche vinto da un team di progettisti capitanato dal nipote dell’ex assessore al Patrimonio del Comune di Sassari, ha sollevato un polverone di non poco rilievo. A bandirlo era stato il ministero dei Beni culturali e del Turismo, e il Comune di Sassari aveva partecipato puntando su un progetto di ristrutturazione del centro servizi di Latte Dolce che ospitava l’ex Serd, in via Bottego. Una struttura imponente per la cui riqualificazione è stata presentata una proposta da uno studio di architetti e ingegneri con capogruppo Paolo Marras, nipote di Alessio Marras, l’assessore dimissionario del Comune. E quella proposta ha vinto il concorso.

I secondi classificati non sono rimasti con le mani in mano e hanno segnalato la questione agli enti banditori – Ministero e consiglio nazionale degli architetti – sollecitando una verifica per incompatibilità. Doppia, a loro dire. «Da una parte il vincitore è fratello dell’allora assessore, dall’altra è marito di una dipendente del Comune di Sassari che all’epoca dei fatti faceva parte del settore “Progettazione e direzione lavori pubblici e manutenzione del patrimonio comunale” che si era occupato della stesura dello studio di fattibilità sull’intervento di manutenzione dell’immobile di via Bottego».

E la verifica, il Ministero e il consiglio degli architetti, la fanno sotto forma di richiesta di chiarimenti al Comune di Sassari. Il sindaco Nicola Sanna risponde con una lettera datata 1 dicembre 2016 sostenendo che la moglie di Paolo Marras, ingegnere anche lei, «risulta da tempo assegnata al settore Mobilità e Infrastrutture, autonomo da quello che ha redatto lo studio di fattibilità». Quanto invece all’ex assessore Alessio Marras (che all’epoca era ancora in carica), il sindaco replica: «La sua delega è riferita esclusivamente alla gestione del patrimonio dell’ente, con esclusione delle attività concernenti la realizzazione e manutenzione degli interventi sul patrimonio medesimo». Ma i secondi classificati richiamano l’articolo 4 del bando: «Non possono partecipare al concorso in quanto incompatibili coloro che hanno partecipato alla stesura del bando stesso e dei documenti allegati, i loro coniugi e i loro parenti fino al terzo grado compreso». E della stesura dei documenti allegati chi si è occupato? «Il Comune di Sassari».

L’incompatibilità, quindi, secondo gli esclusi esiste eccome. Per questo, dopo aver chiesto (e ottenuto) l’accesso agli atti e dopo aver letto la risposta del sindaco Sanna, si rivolgono all’avvocato Sergio Porcu. Il legale legge la documentazione e fa partire una diffida a Ministero e consiglio nazionale degli architetti perché sospendano la pubblicazione della graduatoria e dispongano l’esclusione dei partecipanti vincitori.

Oggi Nicola Sanna, dopo aver fatto una valutazione complessiva della vicenda, potrebbe decidere di intervenire in merito.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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