La Nuova Sardegna

Sassari

Colpo in gioielleria: impronte e video per la caccia ai banditi

di Gavino Masia
Colpo in gioielleria: impronte e video per la caccia ai banditi

Indagini serrate per identificare i malviventi che martedì hanno rapinato l’oreficeria di via Manzoni Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere dislocate in diverse zone della città

17 febbraio 2017
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PORTO TORRES. Potrebbero esserci sviluppi importanti a breve sulla rapina alla gioielleria di via Manzoni. I carabinieri della compagnia di Porto Torres, infatti, hanno rilevato diverse impronte attribuibili ai due rapinatori e stanno visionando le immagini registrate dalle telecamere (anche se i due banditi avevano il volto coperto ci sarebbero indicazioni ritenute interessanti). Gli investigatori avrebbero acquisito anche le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza presenti su gran parte del territorio comunale per osservare bene le vie di accesso e di fuga che potrebbero essere state percorse dai malviventi che hanno colpito in via Manzoni portando via un bottino di circa 25mila euro. Il modus operandi e la freddezza mostrata durante il blitz fa pensare a persone che hanno una certa dimestichezza con questo tipo di azioni.

Non è facile infatti procurarsi delle pistole e soprattutto utilizzarle con calma e freddezza davanti a degli ostaggi impauriti che da un momento all'altro si sono trovati minacciati e rinchiusi in un bagno. La mancanza di illuminazione pubblica da sempre in quella via ha poi favorito i malviventi, che hanno approfittato del buio per entrate e uscire dalla gioielleria senza essere visti da altri testimoni. Dopo gli attentati incendiari e gli atti vandalici, avvenimenti che hanno contraddistinto gli ultimi anni, quello della rapina è un pericoloso salto di qualità compiendo che richiama a una riflessione urgente sui temi della sicurezza in città. Un impegno che riguarda tutti: istituzioni locali e territoriali e forze dell’ordine. Servono iniziative serie e programmi efficaci che finora - per svariate ragioni - sono mancati.

«Sono 25 anni che porto avanti questa attività – ha detto ieri mattina la titolare della gioielleria Elena Puggioni – e non era mai successo niente: certo vivi con attenzione per il tipo di lavoro che fai, ma ciò non vuole dire niente perché mi sono sempre sentita tranquilla, e quelli che mi hanno puntato la pistola in faccia martedì sera erano dei professionisti e ben preparati». La signora Puggioni ha ricevuto tanti attestati di solidarietà da diverse parti per lo spiacevole episodio ai suoi danni, compresa quella del sindaco Sean Wheeler che ieri mattina si è recato nel negozio di via Manzoni per parlare con i titolari. L'amministrazione comunale dovrà però fare qualcosa di più della solidarietà: pensare a dotare anche quel tratto di strada dell'illuminazione pubblica, condizione necessaria per garantire la sicurezza agli esercizi commerciali, ai residenti dei palazzi vicini e ai piccoli atleti delle due palestre. Sul potenziamento dei controlli notturni per garantire la sicurezza in tutta la città, invece, non c'è stata alcuna novità a distanza di un paio di mesi dal tavolo tecnico. Forse anche un diverso coinvolgimento dei vigili urbani e una maggiore sinergia tra le forze dell’ordine presenti in città merita una valutazione urgente.

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