La Nuova Sardegna

Sassari

Giovanissimo chef ozierese sfida i colleghi italiani a colpi di panafittas

di Barbara Mastino
Simone Spanu
Simone Spanu

Simone Spanu a Rimini con il piatto tradizionale logudorese. Studia ad Arzachena e le sue muse ispiratrici sono le nonne

18 febbraio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Un giovanissimo chef ozierese, con un piatto tipico del Logudoro, si contenderà la vittoria nella sezione dedicata ai piatti regionali nei Campionati nazionali di cucina che si svolgeranno dal 18 febbraio e per quattro giorni a Rimini. Il diciassettenne (sino ad aprile) Simone Spanu, studente dell’istituto alberghiero di Arzachena - alunno della classe quarta che andrà a gareggiare con altri tre compagni di corso e un docente - porterà a Rimini uno dei piatti più tradizionali della cucina locale, di Ozieri e del territorio: “Sas Panafittas”, preparazione a base di pane fino (la tipica spianata), rigorosamente raffermo, cucinato come la pasta e condito con il sugo.

In questa occasione, Simone Spanu presenterà “sas panafittas”cucinate in un brodo di vitello: più gustoso della semplice acqua salata nella quale si cuocedi solito la pasta ma più leggero del brodo di pecora «che spesso si usa, ma che a mio parere copre gli altri sapori», spiega Simone. Il tutto condito con un semplicissimo sugo di pomodoro, preparato in un classico soffritto di "odori" (sedano, cipolla, carota).

Un omaggio a Ozieri ma anche alla famiglia, perché, come racconta Simone, «mia nonna ha sempre preparato così sas panafittas». Si parla della nonna materna Virginia, che appunto preparava questo tipico piatto, ma l’ispirazione di Simone arriva anche dalla nonna paterna Filomena: sono loro le muse del giovane chef, figlio di un babbo autotrasportatore e di una mamma maestra d'asilo. «Le nonne sono sempre state la mia ispirazione – dice Simone – e, senza nulla togliere alla mia mamma, è da loro che ho appreso il gusto e l'arte della cucina. La partecipazione a questa competizione mi rende felice - dice Simone - ma ho ancora tanto da imparare, e ringrazio i miei docenti per il sostegno, l'istituto alberghiero di Arzachena per avermi dato la possibilità di partecipare ai Campionati Nazionali e ovviamente la mia famiglia tutta, a priori, per aver assecondato il mio sogno e per avermi consentito di frequentare la scuola alberghiera».

Pensando alla gara che lo attende domani (i Campionati durano quattro giorni ma la sezione dei piatti regionali si svolgerà nella prima giornata), Simone si fascia la testa prima di rompersela, perché è un assoluto debuttante, ma perché non è un ragazzo che si fa assolutamente illusioni. «Mi confronterò contro cuochi molto più preparati e bravi di me, ma sono felice di questa esperienza», dice schernendosi.

Eppure dietro alla sua partecipazione ai Campionati Nazionali c'è un lungo lavoro, iniziato con la proposta, e le varie prove con assaggi collettivi compresi, del suo piatto, ma anche con una approfondita ricerca sulla storia de “sas panafittas”.

Una ricerca che è stata seguita, oltre che dal suo docente di cucina professor Antonello Frasconi, anche dal professore di Italiano e Storia Francesco Giorgioni, che ha curato le correzioni della ricerca e che, per primo, ha dato notizia della partecipazione di Simone ai Campionati regionali con grande orgoglio.

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative