La Nuova Sardegna

Sassari

aveva 90 anni

Con Gennarino Di Fraia scompare un pezzo di Porto Torres

Con Gennarino Di Fraia scompare un pezzo di Porto Torres

PORTO TORRES. Il guerriero ha spento le luci ieri mattina alle 4, si è ritirato in silenzio senza fare sentire quella vociona che non aveva bisogno di amplificatore per essere percepita da lontano....

26 febbraio 2017
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PORTO TORRES. Il guerriero ha spento le luci ieri mattina alle 4, si è ritirato in silenzio senza fare sentire quella vociona che non aveva bisogno di amplificatore per essere percepita da lontano. Gennarino Di Fraia, 90 anni, armatore-pescatore, nato, morto e resuscitato un paio di volte (come amava dire scherzosamente), “il Re delle cozze” come lo avevano battezzato a Porto Torres e in mezza Gallura, storico presidente dell’Associazione marinai d’Italia, è morto con la serenità di chi sentiva di avere concluso ormai un lungo viaggio. E allora, con la semplicità che lui stesso avrebbe voluto, si può dire che con Gennarino se ne va via un altro pezzo della vecchia Porto Torres. Il mare se lo portava dentro, anche se lo aveva segnato duramente. Alla vigilia di Pasqua del 1970 rischiò di morire insieme ad altri quattro componenti l’equipaggio del peschereccio “Cicci Bruna”. Partiti dal porto turritano per Golfo Aranci, durante la navigazione a causa di una avaria andarono alla deriva. Persi nel mare per sei giorni. Niente radio a bordo, solo poche scorte (considerata la breve tratta da compiere). Li diedero per morti e quando ormai tutti li piangevano, il “Cicci Bruna” comparve dal nulla, salvato da un altro peschereccio vicino a Civitavecchia. Dal 1970 al 1992, Gennarino aprì una pescheria al corso Vittorio Emanuele insieme alla moglie Lucia. Cozze a volontà, richieste da ogni parte: così il “re” partiva in piena notte per Olbia e tornava. Presidente dell’Anmi negli anni ’80 e 90’, premiato dall’ammiraglio Vittorio Marulli e con la medaglia di Cavaliere della Repubblica dal presidente Sandro Pertini, a Gennarino Di Fraia si deve la realizzazione del monumento ai Caduti del Mare in piazza Umberto. La Marina contava su di lui, portò in città la Vespucci e altre navi scuola, godeva di grande considerazione e rispetto. Buon viaggio Gennarì, naviga in pace in acque tranquille. (g.b.)

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