La Nuova Sardegna

Sassari

Lavoratori dell’indotto interviene il prefetto

di Gavino Masia
Lavoratori dell’indotto interviene il prefetto

Giuseppe Marani ha incontrato ieri mattina i rappresentanti dei sindacati Ex petrolchimico, previsto un tavolo di confronto con le committenti dell’Eni

07 marzo 2017
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Il prefetto di Sassari Giuseppe Marani ha assicurato ieri mattina le segreterie sindacali (Tore Frulio per Fillea-Cgil, Luca Scano per Filca-Cisl e Marco Foddai per Feneal-Uil) e i delegati sindacali delle stesse sigle, che si attiverà a breve per organizzare un tavolo di concertazione per cercare di tutelare i 25 lavoratori edili dell’indotto dell’ex Petrolchimico che rischiano di perdere lavoro e ammortizzatori sociali. Si tratta di operai del settore edile della Edicom impiegati nei mesi scorsi nelle manutenzioni, che proprio ieri, tra l’altro, hanno perso l’ultimo ammortizzatore sociale (cassa integrazione straordinaria) che permetteva loro di avere una piccola boccata di ossigeno per tirare avanti la famiglia e per avere una azienda di riferimento alle spalle. Nel tavolo che dovrebbe organizzare il prefetto ci saranno le committenti dell’Eni, l’azienda che ha perso l’appalto delle manutenzioni e la società che ha invece vinto l'appalto. Le segreterie sindacali hanno esposto la grave situazione occupazionale del territorio e soprattutto quella relativa ai lavoratori edili che sono fuori dal ciclo produttivo dell'area industriale della Marinella. Il prefetto Marani si è dunque fatto carico del problema - dimostrando di conoscere la crisi del tessuto industriale turritano e, nello specifico, del problema che stanno attraversando le famiglie dei lavoratori - e nei prossimi giorni convocherà tutte le parti in causa per trovare una soluzione positiva su una vertenza occupazionale che riguarda il sistema degli appalti. Da circa un mese gli operai Edicom avevano cominciato lo stato di agitazione per la difesa del lavoro, attraverso la distruzione di volantini ai cancelli della portineria, auspicando in un intervento della politica regionale e comunale per far rispettare quei protocolli firmati anni fa da governo e parti sociali proprio per tutelare la manodopera industriale. Nell’ultimo consiglio comunale il capogruppo Pd Massimiliano Ledda aveva lanciato l'allarme sui licenziamenti e sul sistema degli appalti nell’ex Petrolchimico, chiedendo all’amministrazione un intervento in merito per scongiurare la perdita del lavoro di molti padri di famiglia portotorresi. Con la speranza chiamata chimica verde ferma attualmente al palo e le bonifiche che rimangono ancora un miraggio, non c’è proprio da stare allegri in una città che ha fornito all'industria gran parte del suo territorio. Negli ultimi mesi solo presentazione dei progetti in grande stile, visite guidate all’interno dello stabilimento e poi solo attesa che la burocrazia sblocchi tutte le procedure relative alle attività di bonifiche. É trascorso quasi un anno da quando Syndial aveva reso noto che era pronta a far partire i lavori che avrebbero impiegato circa 250 operai, ma da allora sono passati mesi e giorni senza che qualcosa di buono sia accaduto per far lavorare gli operai e cominciare la bonifica della collina dei veleni. A questa situazione di ritardi e promesse finora tradite, si aggiunge anche il problema mai risolto degli appalti, dove le poche imprese del territorio vengono mandate via a favore di altre che arrivano da altre regioni e con il loro personale in organico.

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative