La Nuova Sardegna

Sassari

Olbia, la lezione sulle servitù militari diventa un caso politico

di Enrico Gaviano
L'incontro al liceo scientifico Mossa di Olbia
L'incontro al liceo scientifico Mossa di Olbia

Basi militari, interrogazione di Forza Italia dopo l’incontro con gli studenti del liceo scientifico Mossa

24 marzo 2017
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OLBIA. La presenza militare in Sardegna è sempre stata terreno di scontro politico. Stavolta tocca a Forza Italia sferrare un attacco ai ministri della difesa Roberta Pinotti e dell’istruzione Valeria Fedeli e, sullo sfondo, anche al presidente alla commissione parlamentare sull’uranio impoverito, Gian Piero Scanu. Il problema è che in mezzo, nel tritacarne politico, c’è finita una scuola di Olbia, il liceo scientifico Lorenzo Mossa.

Interrogazione parlamentare. La scuola olbiese è entrata nei resoconti di Palazzo Madama, per un’interrogazione (urgente) presentata dai senatori di Forza Italia Bruno Alicata, Maurizio Gasparri e il sardo Emilio Floris ai due ministri. L’attenzione dei tre parlamentari azzurri era rivolta verso un evento intitolato “Sardigna terra de bombas e cannones” ospitato il 17 marzo dalla scuola olbiese. Svolto, secondo quanto sostiene l’interrogazione, «per censurare la presenza di basi e poligoni militari della Sardegna». Inoltre, il trio di senatori ha chiesto ai due esponenti del governo «se non ritengano inconcepibile che, all’interno di istituti statali vengano diffusi messaggi contro le istituzioni, con tesi sostenute da comitati spontanei, separatisti, antimilitaristi e senza contraddittorio». Infine Alicata, Gasparri e il cagliaritano Floris, chiudono chiedendo se i ministri «non ritengano opportuna la sospensione degli altri appuntamenti e quali provvedimenti si intendano adottare nei confronti degli organizzatori e di coloro che hanno permesso questo tipo di manifestazioni all’interno della scuola».

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L’iniziativa. Dietro proposta del docente di storia nell’istituto, Cristiano Sabino, e l’approvazione del collegio dei docenti, il liceo ha promosso il progetto «Sa die de Sa Sardigna». Primo appuntamento quello che ha sollevato l’indignazione di Forza Italia. A seguire, il 31 marzo si svolgerà un incontro su “Storia sarda nella scuola italiana», e il 27 aprile un terzo sul Memoriale di Giovanni Maria Angioy, grande personaggio della storia sarda. All’incontro del 17 marzo, davanti a un centinaio di ragazzi, i relatori sono stati Enrico Puddu, del comitato sardo “A foras” che ha parlato del demanio militare in Sardegna e di cosa succede nelle esercitazioni; Gianfranco Sollai, avvocato parte civile al processo di Quirra e, infine, il deputato del Pd Gian Piero Scanu – presidente della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito – che si è soffermato sulla necessità di fare chiarezza su cosa si spara nei poligoni.

Il dirigente scolastico. Gigi Antolini, un passato da militare in marina, ha approvato il progetto e presenziato all’incontro. «L’iniziativa va contestualizzata – dice Antolini –, altrimenti in ambito politico si distorce. Il progetto intende sviluppare la consapevolezza degli studenti. Ed è stato gestito nel migliore dei modi, a cominciare dal coordinatore Cristiano Sabino. Che è noto per le sue posizioni indipendentiste, ma è un docente che svolge il suo compito sempre con grande equilibrio. I relatori portavano posizioni radicali ma tutti sono stati correttissimi, evitando la tentazione di propagandismo e proselitismo». Antolini sottolinea la presenza di Scanu. «L’istituzione Stato era presente – dice –, un parlamentare presidente di commissione ne è degno rappresentante. Quello che mi preme aggiungere è che non ci sono state affermazioni contro le istituzioni, contro lo Stato e contro i militari. Non l’avrei consentito. E stiamo già organizzando un incontro con i militari – conclude Antolini – proprio per dare agli studenti il massimo della pluralità di vedute».

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