La Nuova Sardegna

Sassari

A Thiesi è sos sangue manca un locale per le donazioni

di Emidio Muroni

Associazioni e cittadini hanno scritto all’assessore Arru Per problemi tecnici annullate le prime giornate di raccolta

25 marzo 2017
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THIESI. Una lettera accorata di aiuto per la soluzione della situazione di grave disagio creata dall’improvvisa, e per certi versi incredibile, mancanza di un punto di raccolta per tanti donatori di sangue che, puntualmente a scadenze regolari e programmate, donano il prezioso plasma, nei giorni scorsi è stata inviata via mail dall’associazione pubblica assistenza Mejlogu (Pam) al responsabile del servizio immunotrasfusionale del presidio ospedaliero di Alghero, Gioacchino Greco, all’assessore regionale la sanità, Luigi Arru, al direttore generale dello stesso assessorato, Giuseppe Maria Sechi e al direttore generale dell’azienda per la tutela della salute, Fulvio Moirano. Nella lettera, rimasta finora senza risposta, Francesca Pilichi, presidente dell’associazione con sede a Thiesi in via Demartini 45, e Donatella Carta, per il gruppo donatori, hanno esposto l’evoluzione in negativo dei vari problemi che i giorni scorsi hanno portato alla mancata effettuazione, per la ingiustificabile assenza dei strumenti medico assistenziali e tecnici necessari, di ben due turni di donazione già programmati nel calendario del 2017. I donatori hanno visto annullare, con una comunicazione inviata dal direttore del centro trasfusionale di Alghero, le prime due giornate di raccolta, previste in calendario per il 18 e 24 marzo, a causa di problemi tecnici, probabilmente rilevati improvvisamente, all’autoemoteca in dotazione all’Asl, che avrebbe dovuto essere presente in sede per le operazioni di prelievo e raccolta del prezioso plasma, offerto volontariamente e con grande spirito di umana solidarietà, e hanno espresso una viva e forte preoccupazione per la gestione delle scadenze future.

L’associazione, è ricordato, «ha collaborato con il centro trasfusionale di Alghero fin da 1988 e fino al 2015 ha organizzato nella sede sociale mediamente 10 raccolte annue, fra le quali 2 a Banari e 2 a Siligo, in locali messi a disposizione dai Comuni». Dallo scorso anno i locali della sede finora utilizzati, in base alla nuova norma, non sono idonei per lo scopo prefisso per cui i donatori sono stati costretti ad attendere l’arrivo dell’autoemoteca per adempiere al loro atto di generosità, con tutti i disagi che comporta per gli spostamenti, in particolare nelle giornate invernali, e rende più problematico l’encomiabile e volontario gesto di solidarietà. Il disagio creato dalla nuova situazione era stato comunque superato dalla disponibilità e buona volontà dei donatori che ora non possono però accettare che si debbano saltare altri turni di donazione programmati. L’associazione ha pertanto chiesto «con forza alle autorità competenti di farsi urgentemente carico del problema» nella considerazione ovvia e razionale che il semplice guasto meccanico dell’autoemoteca non può essere motivo, né scusante, per procrastinare un servizio indispensabile per adempiere un gesto di alto valore umano e sociale. I donatori hanno proposto, in alternativa, di utilizzare i locali dell’ospedale, in modo da non perdere le potenziali 30 sacche di sangue conferibili nel mese di marzo, nella speranza di poter ridare al più presto ai donatori la possibilità di offrire il loro prezioso contributo per la salvezza e guarigione di tanti malati.

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