La Nuova Sardegna

Sassari

Città del Vino, l’azienda Cherchi di Usini premiata per il Cagnulari

di Franco Cuccuru
Città del Vino, l’azienda Cherchi di Usini premiata per il Cagnulari

La cantina ha rappresentato l’isola al trentennale dell’associazione. La consegna a Roma in Campidoglio e una dedica speciale al fondatore “zio Billia”

25 marzo 2017
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USINI. Ancora un prestigioso riconoscimento a livello nazionale per la cantina Cherchi di Usini. In occasione dei festeggiamenti del trentennale dell’associazione nazionale “Città del Vino”, tenutasi a Roma i gironi scorsi nella sala Protomoteca del Campidoglio, sono stati consegnati i “Premi Nazionali Città del Vino” a ex presidenti dell’Associazione, giornalisti, ricercatori, amministratori e a 17 produttori – famiglie legate alla tradizione e alla continuità del settore vitivinicolo – di altrettante regioni.

Per la Sardegna, è stata premiata l’azienda vinicola Cherchi. Il premio è stato ritirato personalmente da Salvatore Cherchi. Con lui erano presenti il sindaco di Usini Antonio Brundu, il vice sindaco Giovanni Antonio Sechi e il coordinatore regionale della Sardegna dell’associazione “Città del Vino”: Giuseppe Morghen, sindaco di Sorso.

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«Siamo fieri e orgogliosi che l’associazione Città del Vino abbia scelto la nostra azienda per questo importante riconoscimento che vogliamo condividere con tutti i vignaioli sardi - ha detto Salvatore Cherchi –. In particolare vogliamo dedicare il premio al fondatore “zio Billia”, mio padre, e a tutti i collaboratori che hanno fatto in modo, con il loro impegno, passione e sacrificio, che si giungesse ad ottenere un risultato così ambito». Salvatore insieme alle sorelle Annalisa e Grazia, portano avanti il prezioso lavoro iniziato nel 1970 dal loro padre Giovanni Maria, conosciuto da tutti col nome di “zio Billia”. Un valido riconoscimento che premia il prestigioso lavoro di questa azienda che nel corso degli anni è riuscita a guadagnarsi un posto di primordine nel settore vitivinicolo conquistando i mercati internazionali.

“Zio Billia” è stato il primo a credere nel cambiamento dando vita alla prima azienda del territorio e per le sue caratteristiche anche del Nord-Ovest dell’isola puntano su sistemi innovativi e all’avanguardia. Ma l’aspetto più importante è che a “Zio Billia” va riconosciuto il grande merito di aver riscoperto e rivalutato nel lontano 1970 il Cagnulari, un vitigno destinato alla via dell’estinzione sul quale ha creduto fortemente, impiantando estensioni di vigneti che grazie a lui ancora oggi producono questo prelibato vino. Oggi a distanza di quasi cinquant’anni se si parla di Cagnulari il merito va dato proprio a “Zio Billia”, giusto sottolinearlo. «Sono orgoglioso di aver accompagnato uno dei componenti della famiglia Cherchi - ha detto il sindaco di Usini Antonio Brundu – che ha avuto il merito di credere in questa attività dando impulso alla valorizzazione dei vini di Usini insieme alle altre otto cantine del paese».

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