In corteo per dire no «ai “fasci” di ieri e di oggi»
Manifestazione dell’area antagonista per protestare contro CasaPound In 500 hanno attraversato la città, fino al quartiere di Monte Rosello
SASSARI. Dopo tanto tempo, per le strade di Sassari si sono nuovamente sentiti ” gli slogan che hanno caratterizzato le manifestazioni politiche degli anni ’70 e ’80. Slogan che hanno scandito la marcia antifascista organizzata dalla cosiddetta “area antagonista” per protestare contro l’aggressione ai danni del Culletivu S’Idealibera di Sassari, aggressione che - secondo i militanti del collettivo indipendentista - sarebbe stata portata a termine da elementi di CasaPound di Sassari e Cagliari.
Una manifestazione che ha attraversato la città, anche se a causa dei disordini che si sono registrati davanti alla stazione fra ultras della Torres e del Cagliari, il raduno si è tenuto all’emiciclo Garibaldi invece che in Porta Sant’Antonio. Disordini che, inoltre, hanno causati qualche disagio ai militanti dell’area antagonista che sono arrivati da Nuoro, Cagliari e altri centri dell’hinterland.
Tensioni provocate da fattori esterni alla marcia che poi si sono stemperate non appena il corteo si è messo in moto. Destinazione, il quartiere del Monte Rosello, dove ha sede la sezione sassarese di CasaPound. Sede sorvegliata da una nutrita pattuglia di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, anche se non si è registrato il benché minimo incidente.
L’unico momento durante il quale si è temuto il peggio, è stato quando il corteo ha attraversato via Pascoli. Complice qualche birra di troppo e la falsa notizia che all’interno del corte ci fossero gli ultrà del Cagliari, qualcuno ha provato a innescare lo scontro, ma tutto si è risolto pacificamente, sotto lo sguardo degli uomini della Digos e degli agenti in divisa.
Il corteo, circa 500 persone, ha così attraversato il centro storico sotto lo sguardo incuriosito dei (pochi) passanti e dei commercianti che avevano appena sollevato le serrande, senza alcun problema. Una volta superato il centro storico, i manifestanti sono rientrati sul percorso originario e hanno attraversato il quartiere del Monte Rosello, fino alla rotatoria che porta a via Mores, dove c’è la sede di CasaPound. Il timore delle forze dell’ordine, e cioè che i manifestanti volessero assalire CasaPound, è svanito in un attimo, quando dal corteo sono partiti gli slogan contro i fascisti, il momento più violento della marcia che ha visto sfilare insieme indipendentisti, comunisti marxisti-leninisti, anarchici, appartenenti ai centri sociali. In pratica tutto quel mondo antagonista che una volta veniva etichettato come “extraparlamentare”. E fra tanti giovani, più di una barba bianca, più di un capello ingrigito. Per questi ultimi quasi un ritorno al passato, con tanti anni in più anche sulla carta di identità, ma con immutata passione politica. Una manifestazione per ribadire che «i fascisti di CasaPound vanno fermati subito, affinché la storia non si ripeta».
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