La Nuova Sardegna

Sassari

Scontri a Sassari, scoppia la polemica sulle dichiarazioni del questore di Cagliari

Federico Spano
Gli ultras del Cagliari confinati all'interno della stazione
Gli ultras del Cagliari confinati all'interno della stazione

Sui social network sono centinaia i commenti dei sassaresi contro le dichiarazioni rilasciate a una emittente televisiva da Danilo Gagliardi. Sul fatto sono intervenuti anche il senatore Silvio Lai e il sindaco Nicola Sanna che ha scritto al ministro dell'Interno

27 marzo 2017
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SASSARI. «Dovremo studiare meglio anche la tifoseria sassarese che probabilmente ha instillato qualche provocazione» è la dichiarazione del questore di Cagliari Danilo Gagliardi a proposito dell'invasione di ultras cagliaritani per le vie di Sassari di sabato scorso, che ha scatenato la polemica sui social. Sono centinaia i post e i commenti dei sassaresi (ma non solo) che vedono in queste parole una accusa ingiusta, visto che anche se può esserci stato qualche scambio di battute sui blog o nelle pagine Facebook dei tifosi (tutti da verificare), niente può giustificare una invasione in piena regola di teppisti organizzati, che hanno preso di mira chiunque capitasse loro a tiro.

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La posizione che emerge sui social è unanime: non si sarebbe trattato, come invece hanno riportato erroneamente tanti quotidiani nazionali e alcune testate sarde, di un "comune" scontro fra tifoserie, ma di una brutale aggressione di 200 violenti contro anziani, donne, automobilisti. Secondo molti testimoni oculari, i tifosi della Torres sono arrivati successivamente, quando le forze di polizia avevano già confinato nella stazione gli scalmanati cagliaritani, ma non c'è stato alcun contatto tra ultras.

Sul gravissimo episodio di sabato, si sta muovendo la politica sassarese. Il senatore Silvio Lai è intervenuto con questa dichiarazione: «Sono rimasto colpito dalle parole pronunciate oggi dal Questore di Cagliari su un’emittente regionale e relative agli incidenti di sabato scorso a Sassari. Sono affermazioni delicate che non si poggiano su dati investigativi o fatti concreti verificati. Soprattutto viene spontaneo chiedersi se questi elementi - il coinvolgimento dei tifosi torresini, ndr - siano emersi prima dei fatti oppure dopo la giornata di sabato. Nel primo caso perché non prevenirli? Nel secondo caso perché non sono stati rilevati prima? Attendiamo gli esiti delle indagini e chiederemo al governo le ragioni anche di questa affermazione».

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Il sindaco di Sassari ha inviato una lettera al ministro dell'Interno Minniti per chiedere chiarezza e giustizia a tutti i livelli. In particolare il sindaco chiede: «Perché 200 teppisti sono potuti partire da Cagliari armati fino ai denti? Perché nessun controllo preventivo è stato fatto, perché i pullman li hanno accompagnati a Sassari e non dove si svolgeva la partita amichevole di calcio Cagliari-Sorso? Perché i pullman non sono stati scortati dalle forze dell'ordine, perché i delinquenti hanno potuto girare liberamente per la città? Perché nonostante sui social vi fossero da giorni informazioni sulla 'missione punitivà nessuno ha dato peso a questi messaggi inquietanti? Perché buona parte dei teppisti ha potuto far perdere le tracce, essendo rientrata a Cagliari in treno ed essendo scesa dal treno qualche fermata prima dell'arrivo nella stazione di Cagliari?».

«Mentre in città la gente rientrava a casa per accingersi al pranzo, circa 200 vandali provenienti da Cagliari hanno potuto impunemente raggiungere a bordo di tre pullman la fermata dei mezzi pubblici sita nel centro urbano - ha raccontato il sindaco - da qui, in assetto da guerriglia urbana, armati fino ai denti con mazze, bastoni, coltelli, bombe carta, hanno potuto percorrere il lungo tracciato che separa la fermata dalla stazione ferroviaria, e ciò senza che nessun dispositivo di ordine pubblico fosse stato messo in piedi per arginare o contrastare la violenza scatenata da questi criminali».

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Il primo cittadino ha fatto notare come, per puro caso, non si siano registrate vittime in un pomeriggio di follia che ha messo a rischio «famiglie, donne, uomini, anziani, automobilisti, esercenti servizi di trasporto pubblico». Per Sanna «ciò cui abbiamo dovuto assistere segnerà Sassari per sempre e non si potrà cancellare ma fare chiarezza servirà, auspico, a evitare che fatti simili possano ripetersi».

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