La Nuova Sardegna

Sassari

Uccise la madre a coltellate «Era incapace, assolto»

di Luca Fiori
Uccise la madre a coltellate «Era incapace, assolto»

Il matricida di Anela Pietro Mavuli per gli psichiatri non è punibile. Ieri la sentenza Antonia Luigia Dettori, di 91 anni, era morta dissanguata il 22 agosto del 2016

31 marzo 2017
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ANELA. Quando nella tarda serata del 22 agosto dello scorso anno impugnò un coltello e colpì e uccise con una forza inaudita sua madre Antonia Luigia Dettori, di 91 anni allettata da tempo nella casa di famiglia all’ingresso di Anela, Pietro Mavuli non era capace di intendere e di volere.

Ieri mattina - tenendo conto degli esiti della perizia psichiatrica - il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, ha assolto l’uomo di 64 anni dall’accusa di omicidio volontario e ha disposto per lui il ricovero in una comunità terapeutica riabilitativa per un periodo di dieci anni.

La richiesta di assoluzione, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, era arrivata anche dal pubblico ministero Giorgio Bocciarelli. Pietro Mavuli, difeso dall’avvocato Lorenzo Soro, era stato arrestato dai carabinieri subito dopo l’aggressione nei confronti dell’anziana madre. Dopo aver colpito la donna al collo e al torace, l’uomo aveva puntato la lama contro se stesso e si era inferto sei coltellate. Quando i carabinieri erano arrivati sul posto lui si era barricato in casa, aveva cercato di sfuggire all’arresto ma non aveva resistito a lungo: i militari erano riusciti a entrare e lo avevano immobilizzato e accompagnato all’ospedale di Nuoro per essere medicato. Sua madre era morta poco dopo l’arrivo in ospedale. A lei ormai allettata, Pietro Mavuli, aveva dedicato tutta la sua vita. Le sue giornate erano quasi interamente dedicate a quella donna a cui era legatissimo e che non sopportava più di vedere sofferente e semi paralizzata. Il dramma si era consumato prima di cena nella vecchia casa di famiglia in cui l’uomo e sua madre vivevano insieme a una badante romena di 46 anni.

Mavuli aveva atteso che la badante uscisse di casa insieme a uno dei suoi tre fratelli e alla cognata per fare una passeggiata in paese, poi aveva preso un coltello e colpito la madre con due fendenti. La vecchina probabilmente non si era resa conto di quello che le stava accadendo. Il figlio a quel punto aveva cercato di portare a termine quello che probabilmente era il suo progetto iniziale. Dopo aver ferito mortalmente l’anziana madre si era chiuso nella sua camera da letto e aveva tentato di farla finita.

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