La Nuova Sardegna

Sassari

Abusivi fronte mare, tutto prescritto

di Nadia Cossu
Abusivi fronte mare, tutto prescritto

Lottizzazioni a Ezzi Mannu, si è chiuso il processo per 130 imputati. Il giudice dispone l’immediata restituzione dei terreni

02 aprile 2017
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STINTINO. Tutto prescritto. Di più: i 130 imputati nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Sassari sulle lottizzazioni abusive di fronte al mare di Stintino, rientreranno subito in possesso delle rispettive porzioni di terreno. Così ha stabilito il giudice Silvia Guareschi rigettando la richiesta di confisca che era stata presentata dal pubblico ministero Giovanni Porcheddu. Il giudice in sostanza ha ritenuto che senza un’affermazione di responsabilità non possono essere confiscati i terreni.

Si chiude quindi una lunga vicenda giudiziaria cominciata tra il 2009 e il 2010 con un sequestro preventivo e con i primi 99 indagati ai quali, in una fase successiva, se ne erano aggiunti altri 37, nel 2013. Poi per alcuni si era arrivati all’archiviazione.

La prima area – circa un ettaro a pochi passi dalla spiaggia – era stata interdetta a maggio del 2011 su delega del sostituto procuratore Giovanni Porcheddu. A ottobre del 2010 un provvedimento analogo era stato adottato in un terreno poco distante di circa dieci ettari. Gli accertamenti avevano evidenziato – secondo gli inquirenti – lo sviluppo progressivo di un campeggio non autorizzato, attraverso la realizzazione di «insediamenti abitativi costituiti da roulotte per lo più obsolete e senza targa, servizi igienici e pozzo». La zona, dove a partire dal 1999 erano sorti gli insediamenti abusivi vista mare, era oltretutto classificata sottozona H3.2 e inserita nel progetto speciale di recupero ambientale denominato nel Puc del Comune di Stintino. Il terreno in cui era sorto il campeggio era inoltre sottoposto a vincolo di integrale conservazione trovandosi nella fascia di 300 metri dalla linea di battigia e poco distante dal sito di interesse comunitario (Sic) «Stagni di Pilo e Casaraccio». A processo erano finiti anche quattro notai sassaresi che secondo le accuse della Procura della Repubblica, avevano «in concorso con i venditori e gli acquirenti, in qualità di notai roganti gli atti, agevolato la lottizzazione abusiva, mediante la stipulazione di vari atti di compravendita per il medesimo terreno». Tutti gli altri imputati erano invece accusati di concorso in lottizzazione abusiva. Secondo la magistratura proprietari e vecchi venditori avrebbero realizzato il campeggio «mediante la trasformazione urbanistica ed edilizia del terreno da inedificabile a residenziale».

I lotti, recintati e dotati di rifornimento idrico, con pozzo o con cisterne di accumulo, di energia elettrica, fossa settica e antenne televisive, erano separati da vialetti ben curati che collegavano le varie piazzole con verandine in legno. Spazi bene organizzati, per un soggiorno tranquillo ma soprattutto economico, a pochi chilometri da Stintino.

Nel 2013 c’era poi stata l’inchiesta bis su Ezzi Mannu con 37 nuovi indagati accusati di aver realizzato opere di urbanizzazione che avrebbero in sostanza consentito loro di lottizzare quell’area, senza però alcuna concessione comunale, anche perché la zona, secondo il Piano regolatore generale di Stintino (il Comune si era costituito parte civile), doveva essere libera da cemento e manufatti, secondo un vincolo di conservazione integrale.

Tutti gli imputati erano assistiti dagli avvocati Paolo Spano, Luigi Satta, Franco Luigi Satta, Gianfranco Oppes, Edoardo Morette, Giuseppe Conti, Nicola Lucchi, Grazia Satta e Maria Cristina Marras.

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