La Nuova Sardegna

Sassari

Congressi del Pd: vittoria per Renzi nei grandi centri

Congressi del Pd: vittoria per Renzi nei grandi centri

In città l’ex premier batte Orlando con l’86% contro l’11 Il ministro meglio ad Alghero (35,56). Pochi voti a Emiliano

03 aprile 2017
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SASSARI. La mozione Renzi ha vinto e stravinto ai congressi del Partito Democratico delle quattro città della provincia: Sassari, Alghero e Porto Torres e Ozieri. Ma non tutte le assise si sono concluse: martedì andranno al voto Ittiri e Thiesi e sono allora sarà possibile avere il dato completo, anche se la vittoria sembra nettissima per l’ex premier che ha preso percentuali bulgare rispetto ai contendenti: Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ed il governatore pugliese Michele Emiliano. Quest’ultimo ha raggranellato pochissime preferenze quando addirittura non è stato nemmeno votato.

Altro dato generale, anche se parziale, che è emerso è che nei grandi centri è andato a votare la metà dei 3998 iscritti a livello provinciale. Probabilmente perché i congressi rappresentano una prima scrematura delle candidature alla carica di segretario nazionale del partito che giocheranno l’ultima e definitiva partita il 30 aprile, con le “primarie aperte” alle quali potranno partecipare non solo i tesserati ma tutti i cittadini. La candidatura di Emiliano, che nel Nord Ovest Sardegna ha raccolto meno del 2 per cento, ha invece già superato la soglia del 5 per cento a livello nazionale che consentirà al governatore della Puglia di partecipare alla sfida di fine mese.

Ma vediamo come è andato il voto città per città. A Sassari dove si sono recati alle urne 1011 iscritti sugli oltre 2300 tesserati, Renzi ha ottenuto l’86,01 per cento con 864 voti, Orlando l’11,61 per cento con 122 preferenze ed Emiliano il 2,38 per cento con 25 sostenitori. La mozione dell’ex premier è stata presentata nell’hotel Grazia Deledda dalla presidente del consiglio comunale Esmeralda Ughi, quella di Orlando dalla deputata Giovanna Sanna. Era presente anche il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau. Una maggioranza schiacciante per Renzi, evidentemente sostenuto anche dalla maggioranza del partito, mentre tra gli orlandiani rimasti a molte distanze c’è da annoverare il sindaco Nicola Sanna. Sarà da verificare se la conclusione del congresso sassarese segnerà anche un cambio di equilibri all’interno dei dem, in questi ultimi mesi lacerati dalla crisi a Palazzo Ducale che tutt’ora non è stata risolta e sulla quale è ancora in corso una pausa di riflessione.

Ad Alghero migliore l’affluenza nella sede del Partito Democratico di via Mazzini dove si sono svolte le operazioni congressuali. A votare sono stati in 195 su 270 iscritti. La mozione Renzi, presentata dal consigliere comunale Enrico Daga, ha ottenuto 123 voti pari al 63,40 per cento mentre la mozione Orlando, presentata dal capogruppo del Pd Mimmo Pirisi, ha ottenuto 79 voti pari al 35,56 per cento. Due voti sono andati alla lista Emiliano che però durante i lavori non era rappresentata in via ufficiale. Alla tornata congressuale erano presenti il consigliere regionale Luigi Lotto, il segretario provinciale Gianpiero Cordedda e il garante regionale Massimo Pintus.Mentre era prevedibile il successo della componente renziana rappresentata da Daga è stata una sorpresa la percentuale ottenuta dai supporter di Orlando, che rappresenta la vecchia componente degli ex comunisti, il cui 35,56 per cento sembra essere uno dei dati più alti in assoluto di questa prima fase congressuale del Pd.Intanto sembra ormai archiviata la vicenda del mancato tesseramento degli ormai ex esponenti del Pd che all’epoca delle amministrative algheresi lasciarono il partito per confluire in una lista civica guidata dall'attuale sindaco Mario Bruno dopo che la direzione aveva indicato quale candidato alle comunali Enrico Daga.

Tutto secondo programma Porto Torres dove i 99 votanti sugli oltre 200 iscritti hanno dato il 97 per cento delle preferenze a Matteo Renzi e solo due voti a Orlando. Nemmeno una scheda per Emiliano, così come ad Ozieri che con un risultato atteso ha premiato l’ex premier con 75 voti, cinquanta voti in più del ministro della Giustizia. (hanno collaborato Gianni Olandi, Gavino Masia e Barbara Mastino).

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