La Nuova Sardegna

Sassari

Guerriglia urbana a Sassari, il sindaco Sanna dai commercianti: «Non accadrà più»

di Luca Fiori
Guerriglia urbana a Sassari, il sindaco Sanna dai commercianti: «Non accadrà più»

Visita al quartiere a una settimana dall’attacco dei teppisti. «Ho scritto anche al ministro, voglio chiarezza sui fatti»

03 aprile 2017
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SASSARI. Ha stretto decine di mani, ha ascoltato i racconti, le lamentele e la paura provata una settimana fa dai commercianti e dagli abitanti del quartiere e ha promesso a tutti che quello che è accaduto il 25 marzo all'ora di pranzo non si ripeterà più. Sette giorni dopo il folle assalto di oltre 100 tifosi cagliaritani alla stazione di Sassari, il sindaco Nicola Sanna ha incontrato molti dei testimoni oculari del raid armato degli Sconvolts, arrivati fino a via Padre Zirano a bordo di tre pullman con il pretesto dell'amichevole Sorso-Cagliari, ma con la chiara intenzione di creare disordini in città. «Ho scritto al ministro dell'Interno, Marco Minniti – ha detto il primo cittadino – esprimendo tutto lo sconcerto e l'indignazione della comunità sassarese per quanto accaduto e per capire perché i pullman dei tifosi non siano stati scortati dalle forze dell'ordine, lasciando che i delinquenti girassero liberamente per la città».

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Accompagnato da alcuni abitanti del quartiere il sindaco ha fatto tappa nei bar e nei negozi di corso Vico e nei circoli di porta Sant'Antonio, i locali che otto giorni fa hanno dovuto tirare giù le serrande per non essere devastati. Poi il primo cittadino si è recato all'interno della stazione ferroviaria, che una settimana fa è stata l'epicentro della follia degli ultras. Nicola Sanna ha incontrato e ringraziato gli agenti della polizia ferroviaria, i primi ad intervenire e a proteggere i viaggiatori presenti al momento del raid dei tifosi e i dipendenti delle Ferrovie che si sono dovuti barricare dentro gli uffici per alcune ore.

La maglia della Torres. Il sindaco è andato tra i commercianti a una settimana dall’assalto e ha ascoltato le loro storie.

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Una maglia mimetica con la scritta “Torres” messa ben in evidenza al centro della vetrina, come un monito per scoraggiare eventuali malintenzionati, se mai un giorno dovessero tornare. Una settimana dopo l’assalto intorno alla stazione ferroviaria di Sassari da parte di oltre cento tifosi del Cagliari sui volti delle parrucchiere di corso Vico è tornato il sorriso. «Quella maglia è il dono che ci ha fatto la Torres qualche giorno fa - raccontano mentre infilano i bigodini a un paio di signore anziane del quartiere - e abbiamo deciso di metterla in vetrina perché il gesto è stato molto gradito. Ci hanno regalato anche il biglietto per la partita con l’Arzachena - aggiungono - ma abbiamo fatto felice un ragazzino del quartiere e lo abbiamo donato a lui».

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