La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua sporca, riparte la class action

di Luigi Soriga
Acqua sporca, riparte la class action

La Corte d’appello ribalta lo stop del Tribunale e dà ragione al comitato. «Finalmente si parlerà di disservizi e risarcimenti»

06 aprile 2017
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SASSARI. La salita, in questa battaglia legale, è ormai superata. «Ora comincia il divertimento – dicono quelli del Comitato – perché quando si entrerà finalmente nel merito, e si parlerà di acqua, di disservizi, vogliamo proprio vedere come Abbanoa potrà difendersi».

La Corte d’Appello di Cagliari ha appena sentenziato l’ammissibilità della class action promossa contro il gestore idrico, ribaltando completamente la decisione del tribunale. Tutti i vizi di forma stigmatizzati in precedenza, vengono definitivamente giudicati privi di fondatezza. Perciò se alla puntata precedente a brindare era stato l’amministratore unico Ramazzotti, ora a festeggiare sono i componenti del comitato promotore. Sorriso full screen per i Pier Paolo Panu, Lello Panu, Piero Frau, Giancarlo Rotella, Isidoro Aiello, Dario Satta e naturalmente l’avvocato Gianni Allena. Il quale, laconico, commenta: «Era un epilogo assolutamente scontato. Come sarà ovvio che Abbanoa perderà anche nella fase successiva. Come farà a dimostrare di aver offerto in tutti questi anni un servizio idrico nel rispetto del contratto, quando l’acqua erogata dai rubinetti ha assunto le tonalità di colore più bizzarre, dal giallo, al marrone al rosa. E moltissimi sindaci della Sardegna sono dovuti intervenire con ordinanze di non potabilità e divieto di consumo per uso domestico».

La class action, considerate le premesse, è destinata ad avere un impatto devastante: «Si trasformerà in una causa gigantesca – dice Pier Paolo Panu – perché le famiglie che hanno subito i disservizi, senza alcuno sconto in bolletta, pagando a prezzo pieno un’acqua inutilizzabile, sono decine di migliaia. E ciascuna di esse potrà aderire alla causa legale, quantificando e portando l’ istanza di risarcimento. Tutti i cittadini sardi possono far parte di questa class action».

E poi via qualche sassolino dalla scarpa: «Il management di Abbanoa ha tentato inutilmente di scaricare la responsabilità dei disservizi sui comuni – prosegue Pier Paolo Panu – Ha parlato di condotte in condizioni pietose che contaminano la purezza dell’acqua. Ma questa è malafede, è mentire sapendo di farlo. La rete idrica, la sua manutenzione e le riparazioni, infatti competono esclusivamente ad Abbanoa. È vero che le tubature sono degradate, ma da quando il gestore idrico le ha prese in carico, il problema è diventato suo. Non può più tirare in ballo i comuni. Amministratori come Ramazzotti, che si comportano in questo modo e che gestiscono il bene pubblico in maniera così inefficiente, andrebbero cacciati subito».

Intanto una piccola vittoria il Comitato la porta a casa: «L’ultimo capoverso della sentenza recita così: la Corte condanna Abbanoa alla rifusione delle spese di giudizio. Per il primo grado 3mila euro, e per l’appello altri 2147. Ma questo è solo un minuscolo anticipo dei risarcimenti che dovrà sborsare a tutti gli utenti sardi».

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