La Nuova Sardegna

Sassari

Donna arsa viva a Sassari: perizia per il marito omicida

di Luca Fiori
Donna arsa viva a Sassari: perizia per il marito omicida

Nicola Amadu, 70 anni, reo confesso dell’assassinio della moglie Anna Doppiu ha ottenuto dal tribunale il rito abbreviato

07 aprile 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Sarà una perizia psichiatrica, affidata a uno dei massimi esperti in Italia dei meccanismi molecolari che regolano le funzioni cerebrali alla base di emozioni e comportamenti, a stabilire se Nicola Amadu la sera del 9 novembre scorso fosse capace di intendere e di volere, quando nella sua villetta alle porte della città cosparse di benzina il corpo della moglie Anna Doppiu e poi le diede fuoco uccidendola, dopo averla brutalmente percossa. Affronterà il processo con il rito abbreviato l’ex panettiere di 70 anni che cinque mesi fa aveva scelto di porre fine alla vita della moglie in quel modo orrendo, perché lei gli aveva comunicato la decisione di separarsi dopo 46 anni di matrimonio.

Disposta la perizia. Lo ha stabilito ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Michele Contini che su richiesta del pubblico ministero Paolo Piras e dell’avvocato Letizia Doppiu Anfossi, difensore di Amadu, ha disposto la nomina di un consulente che accerti quali fossero le condizioni mentali dell’imputato al momento dell’omicidio. L’incarico sarà conferito al luminare Pietro Pietrini il prossimo 28 aprile. Amadu ieri mattina ha preferito rimanere nella sua cella del carcere di Bancali e non partecipare all’udienza in tribunale, ma ha fatto sapere di aver rinunciato all’eredità e di volere donare tutti i suoi averi ai quattro figli. Figli che hanno scelto di non costituirsi parte civile nel processo.

Disturbi della personalità. In apertura di udienza l’avvocato difensore di Nicola Amadu ha presentato al giudice una prima consulenza psichiatrica, eseguita da Mario Deriu, dalla quale emergono gravi disturbi della personalità. Spetterà ora al perito del giudice stabilire se l’uomo fosse nel pieno delle proprie capacità. Pochi minuti dopo l’omicidio Nicola Amadu aveva confessato agli inquirenti di aver ammazzato sua moglie Anna perché non poteva accettare che lei lo lasciasse.

Anni di vessazioni. La donna di 66 anni aveva deciso di fare quel passo esasperata da anni di vessazioni e maltrattamenti. Poche ore prima di essere uccisa dal marito, Anna Doppiu, era stata in uno studio legale insieme a una delle figlie. All’avvocato Pasqualino Federici aveva detto di volersi separare dal marito. Aveva descritto un rapporto difficile, segnato da tensioni crescenti. E raccontato anche alcuni episodi gravi. Al punto che l’avvocato aveva suggerito alla donna di non rientrare subito a casa ma di andare a sporgere denuncia nei confronti dell’uomo. Lei non lo aveva fatto ed era tornata nella villetta in zona Trunconi, all’inizio della strada per Ittiri.

Con il marito era scoppiata una lite, l’ennesima. Ma la situazione era degenerata quando Anna aveva rivelato di essere andata dal legale. C’era stata anche una telefonata tra Nicola Amadu e l’avvocato Federici. Poi l’uomo aveva perso completamente la testa.

L’aggressione dentro casa. Aveva iniziato a picchiare la moglie, l’aveva tramortita con calci e pugni e trascinata giù per le scale quando era ormai priva di sensi. Poi si era allontanato di pochi metri, aveva preso un bidoncino pieno di benzina dalla casetta degli attrezzi e l’aveva rovesciato sul corpo della moglie immobile a terra. Subito dopo le aveva dato fuoco. Le fiamme avevano avvolto Anna Doppiu in un attimo, la donna era morta carbonizzata. Il fuoco la stava ancora divorando quando era arrivata una delle figlie della coppia. Era stato il padre a chiamarla al telefono: le aveva detto «vieni a vedere tua madre che brucia».

La ragazza si era precipitata, aveva riconosciuto la donna dalle scarpe ed era scappata via in auto. Era stata lei a dare l’allarme. Subito dopo a Trunconi era arrivata un’altra figlia. Il padre quando l’aveva vista aveva controllato che nell’auto con lei non ci fosse la nipotina di 6 anni, non voleva che vedesse la scena agghiacciante. Alla figlia che gli chiese «cosa hai fatto?» lui aveva risposto «quello che mi ha costretto a fare tua madre». Poco dopo erano arrivati carabinieri e polizia e l’uomo era stato arrestato.

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative