La Nuova Sardegna

Sassari

Il premio ittirese

Le “Manos de Oro” sono di Bosa

Le “Manos de Oro” sono di Bosa

Vince l’omonima associazione che tiene alta la tradizione del filet

11 aprile 2017
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ITTIRI. “Sestos”, l’appuntamento con il costume tradizionale di respiro regionale, ha vissuto la sua ottava edizione in un contesto di allargata partecipazione. Infatti, le numerose persone presenti, sabato 8 aprile, al Centro per le Arti per assistere all'importante manifestazione presentata e coordinata, con profonda conoscenza dell’affascinante mondo del costume tradizionale sardo, da Caterina Manca, hanno mostrato grande interesse alle relazioni degli esperti. Tra questi Federico Spano che ha illustrato, con l’aiuto delle immagini di Edina Altara, pittrice e decoratrice, nata a Sassari nel 1898, la variegata e policroma realtà del costume tradizionale, approfondendo le peculiarità e le caratteristiche di ogni singolo costume.

Non meno interessanti gli argomenti affrontati da Giuliana Pittalis (“Riflessioni sull'abbigliamento tradizionale di Orune”); Tore Carboni (“L’esperienza nella confezione dei costumi tradizionali); e Gianmario Demartis (“Federico Romualdo Locatelli e gli abiti popolari della Sardegna”) che ha curato anche la mostra “Pannellos e Fioccos” dove sono stati esposti grembiali, coccarde e nastri dell’abbigliamento tipico ittirese.

Quest’anno il premio “Manos de Oro” che viene assegnato ad un artigiano del “costume”, dell’oreficeria o dell’artigianato sardo che si sia particolarmente distinto per la sua attività, è andato all’omonima associazione di Bosa, presente con una nutrita rappresentanza di donne, tutte autrici di veri capolavori di filet di inestimabile valore sia artistico che culturale. (vi.ma.)

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