La Nuova Sardegna

Sassari

Triste addio alla casa il poeta Carlo Sedda sfrattato va in ospizio

di Gavino Masia

Persa la battaglia legale con la nipote erede dell’abitazione «Un atto di crudeltà che non mi aspettavo da un familiare»

11 aprile 2017
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PORTO TORRES. Addio alla casa dove ha abitato per sessant’anni. L’ex consigliere comunale e poeta Carlo Sedda è uscito alle 10,30 di ieri mattina dall’abitazione di famiglia e ora è ospite della residenza per anziani “Martiri Turritani”, poco lontano dal centro urbano. E’ andato via suo malgrado perché sfrattato da una nipote che nei mesi scorsi aveva avviato un procedimento per entrare in pieno possesso dell’abitazione al piano terra di via Sassari così come risulta dal testamento olografico lasciato da una zia defunta.

L’ufficiale giudiziario Salvatore Cammarota si è presentato regolarmente nell’immobile dove Carlo Sedda era intento a fare esercizi di ginnastica con il supporto di un attrezzo, prima delle medicazioni e della discesa in carrozzina verso la comunità alloggio. Amici e conoscenti si sono mobilitati all’esterno dell’abitazione in segno di solidarietà contro questo sfratto, impensabile considerando lo stato di salute certificato dai medici di Sedda ma reale vista la presenza di un testamento che riconosce l’eredità alla nipote.

«Sono amareggiato ma orgoglioso perchè nonostante i gravi malanni fisici ho saputo resistere a quella che considero un vera e propria ingiustizia perpetrata da un familiare – ha detto Carlo Sedda -, oltre che un atto di crudeltà che non mi aspettavo da una persona a cui ho dato tanto in questi anni in termini sia economici che di affetto». Una fiducia mal riposta secondo il poeta, dunque, che comunque ieri mattina era coccolato da tutti i fratelli e le sorelle che non hanno mai rinnegato l’amore verso Carlo, soprattutto in quei momenti difficili dovuti ai ricoveri ospedalieri. Sono diverse le patologie di cui soffre l’ex consigliere di 75 anni. È stato operato per cardiopatia ischemica (ha un pacemaker), ha il diabete con diverse complicazioni ed è tornato sotto i ferri a causa di problemi alla cistifellea. È proprio durante la degenza ospedaliera si è verificato quello che Sedda e i suoi fratelli non si sarebbero mai aspettati: al ritorno a casa si sarebbero trovati una diversa serratura, sparito il mobilio della sorella defunta. Una diatriba familiare tutta da chiarire e scoppiata - secondo i racconti e le denunce - nel maggio dello scorso anno dopo la morte della sorella Caterina, a cui è seguita una lettera della nipote che invitava lo zio a lasciare subito quella casa. «Ho presentato denuncia ai carabinieri perché sono spariti migliaia di euro dal mio conto corrente – ha ribadito Carlo Sedda – e ho fiducia sulle indagine degli inquirenti per risalire ai responsabili». Una frase per confermare che continuerà la battaglia legale per far valere i propri diritti, mentre si dirige, con un sorriso malinconico, assieme a parenti e amici verso la sua “nuova casa” .

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