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Sassari

L’omicida di Alà chiede perdono «Non volevo uccidere Nieddu»

L’omicida di Alà chiede perdono «Non volevo uccidere Nieddu»

Davanti al gip di Sassari Antonio Baltolu conferma la confessione: «C’è stata una colluttazione» Dopo l’autopsia i funerali nel paese: una folla in silenzio ha riempito la chiesa di Sant’Agostino

13 aprile 2017
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DEI SARDI. «Chiedo perdono alla famiglia, non volevo uccidere». Occhi bassi e voce tremolante, Antonio Baltolu davanti al gip del tribunale di Sassari ha confermato la sua versione della tragica lite in un bar di Alà dei Sardi, nella notte tra sabato e domenica. Assistito dai suoi difensori – gli avvocati Giampaolo Murrighile e Lorenzo Galisai – il muratore 27enne reo confesso ancora una volta ha escluso la premeditazione. «Quella notte non sono ritornato nel bar per uccidere Pietro Nieddu – ha ripetuto al gip Michele Contini – c’è stata una colluttazione e sono partiti i colpi di pistola. Chiedo perdono alla famiglia e a tutti. Sono pentito». «Non c’è stata alcuna esecuzione – ha confermato l’avvocato difensore Giampaolo Murrighile – al contrario, tutti i comportamenti del giovane dimostrano che non era sua intenzione uccidere Pietro Nieddu con il quale aveva avuto un litigio prima della tragedia. Quando Baltolu è rientrato nel bar c’è stata una colluttazione».

Al termine dell’interrogatorio, il gip ha convalidato il fermo di Antonio Baltolu disponendo la misura della custodia cautelare in carcere, a Bancali. Ieri mattina, il medico legale Salvatore Lorenzoni ha effettuato l’autopsia sul corpo di Pietro Nieddu che poi è stato riportato ad Alà per i funerali, svolti in serata.

Alla cerimonia funebre ha assistito moltissima gente, ancora sotto choc per l’omicidio compiuto alla vigila della domenica delle palme, nel giorno del compleanno della vittima. Sin dalle prime ore del pomeriggio, sul paese è calato un silenzio surreale. Lo stesso che ha accompagnato la funzione nella chiesa parrocchiale di Sant’Agostino, gremita dentro e fuori. Anche i negozi hanno tenuto le serrande abbassate, molti uffici sono rimasti chiusi: tutti hanno voluto far sentire la propria vicinanza. Niente condoglianze in cimitero: l’ora era tarda e la gente tantissima. Il parroco don Vittorio Falqui durante la sua omelia ha usato parole commosse e di pace. Lui che da quarant'anni è il pastore di Alà dei Sardi ha parlato di una comunità sconfitta da un così triste episodio ma, che con la fede e la pace, può andare avanti. Insomma, tutto il paese si è stretto attorno alla numerosa famiglia di Pietro Nieddu, celibe ma che ha lasciato un grande vuoto nel cuore del padre Nino e della mamma Caterina, delle quattro sorelle e dei due fratelli. Il parroco, durante l'omelia ha espresso vicinanza alla famiglia colpita da un dolore immenso. Ieri, e nei giorni scorsi, in chiesa si è pregato per le due famiglie alaesi distrutte, quella di Pietro Nieddu e quella di Antonio Baltolu, l'assassino reo confesso che chiede perdono per il suo gesto. (s.d.)

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