La Nuova Sardegna

Sassari

L’ex cinema e le miniere gioielli da valorizzare

L’ex cinema e le miniere gioielli da valorizzare

Diversi edifici storici, se ristrutturati, potrebbero rappresentare il vero volano Podda (circoscrizione unica): servono pulizia, viabilità ordinata e illuminazione

18 aprile 2017
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SASSARI. «La borgata dell’Argentiera da sempre ha la particolarità di presentarsi come un territorio incontaminato e quasi selvaggio, completamente immerso nella la natura – dice Francesco Podda, consigliere della circoscrizione unica – Sono proprio queste le caratteristiche che si vogliono mantenere inalterate: la semplicità e l’assenza di artefici. Ma è anche vero che, essendo sempre più una meta turistica e rinomata, c’è l’esigenza di maggiori interventi da parte del Comune che riguardano soprattutto la pulizia, la messa in sicurezza delle strade, l’efficienza dell’illuminazione. E bisogna anche dare la possibilità a chi dispone di ruderi e casolari abbandonati di provvedere alla loro ristrutturazione, onde evitare pericoli di qualsiasi genere». Come puntualizza Podda – ed è d’accordo con lui anche la coordinatrice dei giovani del Partito dei Sardi, Grazia Tanda – bisogna riconoscere a questa amministrazione, e in particolare all’assessore Ottavio Sanna, un impegno costante verso i problemi della borgata al quale non eravamo abituati. Per questo sentiamo di doverlo ringraziare».

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Chiaramente l’auspicio è che nessuno dimentichi quanto è importante la valorizzazione di un posto simile. È sufficiente guardarsi intorno per cogliere le tante potenzialità ma anche le criticità. C’è il favoloso cinema fronte mare, in completo abbandono. Qui sono state girate le scene iniziali del film “La scogliera dei desideri”, pellicola hollywoodiana con protagonisti Elizabeth Taylor e Richard Burton, ambientato poi interamente di fronte all’Isola Piana. E sono state girate anche le scene finali del film “Chiedo asilo”, di Marco Ferreri: nel cast, tra gli altri, Roberto Benigni.

Così come è chiuso lo stabile che ospitava il dopolavoro: «Ci lavorava mia nonna – racconta Grazia con un pizzico di nostalgia – ora l’ha acquistato un torinese, ha ristrutturato solo la facciata esterna, il resto è rimasto come era».

E che dire del ristorante “Mediterraneo”? Era stato incendiato qualche anno fa, andò completamente distrutto. Da allora esiste solo un rudere, protetto da una rete di metallo dalla quale si possono scorgere le pareti annerite e gli arredi mangiati dal fuoco.

Mentre potrebbe essere arrivato il momento del rilancio per l’ostello che dovrebbe aprire a breve. Poi ci sono gli edifici storici di proprietà di Fabio Brandimarte, un imprenditore romano che ha scelto di investire nella borgata. Lui all’Argentiera è di casa da quando era bambino visto che al papà Oscar si deve la scoperta in chiave turistica, negli anni Settanta, di questo vecchio villaggio di minatori.

«La miniera va valorizzata – dicono i giovani – lasciarla così non ha senso. Apre per Monumenti aperti e poi? Servono progetti e, soprattutto, meno vincoli». (na.co.)

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