La Nuova Sardegna

Sassari

I giovani sardi vittime del nazismo

I giovani sardi vittime del nazismo

Presentata a Ploaghe una ricerca sulle stragi messe in atto tra il ’43 e il ’45

22 aprile 2017
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PLOAGHE. Oltre 5.500 episodi censiti inseriti nella banca dati, per ognuno dei quali è stata ricostruita la dinamica degli eventi che hanno causato oltre 23.700 vittime complessive accertate fra cui 19.440 uomini e 2.480 donne, 20.910 adulti e 4.320 bambini, 12.790 civili e 7.040 partigiani e 25 stragi eliminazioniste (con cui è stata eliminata un’intera comunità) con 2.280 vittime. Sono questi i terribili numeri dell’Atlante delle stragi nazifasciste in Italia, presentato lunedì scorso a Ploaghe agli alunni dell’istituto comprensivo “S. Satta - A. Fais” da Isabella Insolvibile, ricercatrice dell’Università di Napoli. Un lavoro di ricerca imponente che è stato definito un vero e proprio “atlante dell’orrore”, finanziato a partire dal 2012 dal Governo della Repubblica Federale Tedesca. Durante la mattinata al centro di aggregazione sociale “Don Usai” il lavoro di Isabella Insolvibile è stato illustrato attraverso racconti, dati, immagini e video. La ricerca, promossa in collaborazione dall’istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli) e dall’associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), ha permesso di definire un quadro completo degli episodi di violenza contro i civili commessi dall’esercito tedesco e dai suoi alleati fascisti in Italia tra il 1943 e il 1945. Oltre alla curatrice sono intervenuti Caterina Mura della Anpi sezione “Bastianina Martini Musu” di Sassari, Piero Cossu del comitato provinciale Anpi, Carlo Sotgiu, sindaco di Ploaghe, Giovanni Salis, delegato alla Cultura del Comune di Ploaghe, Gianni Marras, dirigente scolastico. Nel corso dell’incontro sono state ricordate anche le figure del deportato ploaghese Luigi Rizzi e dei giovani ploaghesi vittime dell’eccidio di Sutri del 17 novembre 1943, Nino Mè, Giovanni Mezzettieri, Salvatorico Cossiga, Giovanni Battista Mulas e Gavino Pilo. (m.t.)

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