La Nuova Sardegna

Sassari

L’abbraccio di Pattada al cuoco morto a Gubbio

L’abbraccio di Pattada al cuoco morto a Gubbio

PATTADA. I “fedales” del ’75 insieme a un gruppo di amici sono andati ad “accoglierlo” a Olbia per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio di rientro a Pattada. Un gesto di attenzione e di affetto verso...

26 aprile 2017
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PATTADA. I “fedales” del ’75 insieme a un gruppo di amici sono andati ad “accoglierlo” a Olbia per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio di rientro a Pattada. Un gesto di attenzione e di affetto verso Manuel Amadu, il cuoco di 42 anni, che ha perso la vita in un terribile incidente (nel quale sono morte anche altre due persone) a Gubbio, dove Manuel si era trasferito da tempo e dove aveva trovato lavoro.

Il feretro è arrivato nella chiesa di Nostra Signora del Rosario dove alle 16,30 si sono svolti i funerali. La comunità si è stretta attorno al padre Tore e alla madre Salvatorica, alla sorella e al fratello, alla compagna Veronica. Il parroco, don Pala, in pellegrinaggio a Pompei ha fatto arrivare il suo messaggio: «Da parte mia e di tutto il gruppo di pellegrinaggio – ha scritto – la preghiera al cuore di Maria per l’anima di Manuel e per la consolazione dei genitori e dei familiari».

Nell’omelia, il vice parroco don Robert ha detto: «La morte improvvisa di Manuel ci addolora e lascia un vuoto incolmabile per chi gli era amico e l’aveva conosciuto. Manuel ora è nelle mani di Dio, ci guarda dall’alto e ci accompagna. Tante volte noi corriamo e pensiamo che, se raggiungiamo un certo benessere, abbiamo ricevuto il massimo, ma poi basta un momento per fare crollare tutto. Abbiamo il dovere, da cristiani, di lavorare per l’eternità e ricercare il Signore».

«In questo momento di dolore – ha detto ancora don Robert dall’altare – è difficile trovare un senso, una risposta, un perché. Piangiamo perché il dolore del distacco è uno strappo che ci fa male. Il signore dia forza a quanti lo hanno conosciuto come figlio, fratello e amico».

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