La Nuova Sardegna

Sassari

la protesta dei giudici onorari

«Il parere dell’Anm sulla stabilizzazione non è vincolante»

SASSARI. I magistrati onorari lo hanno atteso pazientemente l’ultimo parere chiesto dal ministro della Giustizia ad organismi esterni al Dicastero che aveva come oggetto la possibilità di una...

27 aprile 2017
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SASSARI. I magistrati onorari lo hanno atteso pazientemente l’ultimo parere chiesto dal ministro della Giustizia ad organismi esterni al Dicastero che aveva come oggetto la possibilità di una stabilizzazione nel comparto giustizia che consentisse loro di superare anni di proroghe ingiustificate. Orlando aveva già consultato il Consiglio di Stato, ottenendo un parere tecnico che di fatto ha ritenuto fattibile una stabilizzazione da vagliare in ambito politico. Ora l’Anm, alla quale Orlando si era rivolto, dice la sua: «Serve un concorso pubblico». E ha scatenato la polemica.

Eppure le recenti pronunce del Comitato europeo dei diritti sociali e della comunicazione della Commissione Europea hanno aperto una procedura di pre-infrazione nei confronti dell’Italia «per il contegno censurabile tenuto dallo Stato e consistente nell’abuso ingiustificato dei contratti a termine».

Tutto questo era accaduto anche a seguito della mobilitazione di cento procuratori della Repubblica che hanno apertamente manifestato la loro contrarietà a una riforma della magistratura onoraria «connotata – dicono i diretti interessati – da sentori di ulteriore precarizzazione cronica per il futuro». Nel frattempo, le sigle rappresentative della categoria dei magistrati-precari si sono attivate per far sentire forte e chiara la voce di chi da circa 20 anni ha svolto quotidianamente le funzioni di giudice e di pubblico ministero lavorando a cottimo e senza il benché minimo diritto riconosciuto a ogni comune lavoratore (ferie retribuite, previdenza, assistenza).

Poi sabato scorso il tanto atteso parere è stato divulgato: «L’Associazione nazionale magistrati si è pronunciata, ma brandendo il pollice verso il basso considerato che di stabilizzazione neanche se ne parla. Anzi, per i magistrati onorari in servizio, anche da 20 anni, deve essere bandito un pubblico concorso, aperto a tutti i cittadini». La protesta di Got, Vpo e giudici di pace non è destinata a placarsi. Anche perché, sempre stando all’Anm, «anche chi ha amministrato la giustizia per tanti anni nel nome del popolo italiano dovrà “retrocedere”. Chiamato ad assistere con passione e diligenza il magistrato togato, studiando per lui le fattispecie relative ai vari procedimenti e predisponendo per lui le minute delle sentenze. Chi non ha superato il concorso non può essere qualificato e tantomeno impiegato come magistrato». Gli interrogativi sono immediati: ma da chi è composta questa associazione? Quali sono i suoi compiti istituzionali? Che valore hanno i suoi pareri? «È composta da alcuni magistrati, ma non da tutti i magistrati. Non ha alcun compito istituzionale e i suoi pareri non hanno valore vincolante per il Governo né per il Parlamento. L’Anm è un organo meramente politico che ha espresso la sua personale visione politica sulla vicenda del “precariato giurisdizionale” ignorando, per richiamare quanto detto dal procuratore Armando Spataro, anche “le richieste formulate dalla quasi totalità dei procuratori della Repubblica davanti al ministro e al vice presidente del Csm”. E l’Anm ha pure ignorato che i magistrati onorari hanno già superato un concorso per titoli e sono sottoposti a un vaglio analitico di professionalità e produttività». La magistratura onoraria annuncia l’intenzione di mettere in atto anche altre forme di protesta.

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