La Nuova Sardegna

Sassari

I fondi europei fanno rotta su Stintino

di Giovanni Bua

La Regione “premia” il piccolo Comune che ha usato 2500 euro per residente. In Provincia 548 progetti per 258 milioni

09 maggio 2017
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SASSARI. La piccola Stintino del vulcanico sindaco Antonio Diana finisce in vetrina. Scelta dalla Regione come esempio di ottima gestione dei progetti Por Fesr portati a termine in Sardegna tra il 2007 e il 2013. Tredici realizzazioni per oltre quattro milioni di euro, che divisi per i 1600 abitanti fanno 2500 euro di fondi europei portati a casa da ogni stintinese, bambini (pochi) compresi.

Una piccola frazione dei 258 milioni calati negli anni nei 66 comuni della Provincia di Sassari, divisi in 548 progetti. Con Sassari a farla, chiaramente, da padrona con 150 azioni (quasi la metà sono erogazioni di finanziamenti e aiuti a imprese e individui, 40 le realizzazioni di opere pubbliche tra cui spiccano l’exMa e il museo della città a Palazzo Ducale), e Alghero (45 progetti), Porto Torres (25), Ozieri (19), Sennori (16) a seguire.

Sui manifesti ideati dalla Regione per la campagna di comunicazione avviata in questi giorni sulle “Storie di progetti” c’è però Stintino, con il Museo della Tonnara, selezionato per celebrare l’Europa e i sessant’anni della firma dei Trattati di Roma dando risalto a una selezione di 24 progetti che hanno avuto «un impatto significativo sulla crescita della Sardegna».

L’iniziativa avviata dalla Regione - si legge sul portale dedicato www.sardegnaprogrammazione.it - vuole promuovere e diffondere la conoscenza sul ruolo e sul contributo che i fondi europei hanno dato per migliorare la qualità della vita in Sardegna, valorizzando gli interventi realizzati nell’Isola anche con risorse comunitarie del Por Fesr 2007 -2013.

E sul territorio di Stintino sono tredici i progetti realizzati con i fondi Por Fesr: nove vedono attuatore il Comune mentre quattro i privati.

«Si tratta di un risultato importante – afferma il sindaco Antonio Diana – che mette in luce il forte lavoro di programmazione portato avanti dai nostri uffici. Le risorse comunitarie, entrate in questi anni nelle casse del Comune, hanno consentito di realizzare progetti dimostratisi importanti per il nostro paese e la nostra comunità».

La cartolina è dedicata al progetto per il restauro e la realizzazione del museo della Tonnara di Stintino che, con quasi due milioni di euro di investimento, ha dato nuova vita all’edificio ex Alpi, l’azienda per la lavorazione e produzione ittica. Due milioni di fondi europei a cui il Comune ha aggiunto mezzo milione abbbondante che in gran parte è servito per acquistare l’edificio e le aree circostanti.

Il fiore all’occhiello di una politica ultraorientata a cogliere tutte le opportunità in arrivo dall’Europa ma non solo. Con almeno un altro paio di maxi idee che bollono in pentola o sono già pronte a partire. Tra tutti quello del piano di tutela della spiaggia della Pelosa, che dovrebbe portare nell’autunno 2017 all’inizio dei lavori per eliminare la strada asfaltata che passa davanti al Roccaruja per fare rinascere la spiaggia.

Il progetto ha superato la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) e adesso si avvia alla fase definitiva. Oltre al taglio della strada, l’operazione prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. L’intervento - secondo le valutazioni tecniche - potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all'ingresso del porticciolo dell’ “Ancora”. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

Per i lavori sono disponibili 5,5 milioni di euro, ma l’amministrazione comunale punta più in alto. «Abbiamo inoltrato richiesta di finanziamento alla Regione di 2,9 milioni – prosegue Diana –, serviranno per realizzare i parcheggi e un sistema di mobilità sostenibile».

La piccola Stintino insomma continua a puntare in alto. E quasi tutti gli altri stanno a guardare.

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