La Nuova Sardegna

Sassari

Una “falsa partenza” per le nuove linee Atp

di Paoletta Farina
Una “falsa partenza” per le nuove linee Atp

La rabbia dei passeggeri: «Tempi d’attesa cresciuti, ritardi, coincidenze saltate» Sotto accusa soprattutto la nuova “25” con un percorso che si è allungato

10 maggio 2017
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SASSARI. A dieci giorni dalla rivoluzione delle linee dell’autobus, è caos. «L’Atp ci aveva promesso più corse e meno attese alle fermate, sta succedendo esattamente il contrario», dice lapidario Andrea Sechi, 32 anni, dipendente di un negozio del centro storico. La rivoluzione, quindi, per ora la vogliono fare i passeggeri più toccati dalle modifiche entrate in vigore il primo maggio e certo non in maniera indolore. C’è chi annuncia una raccolta di firme, chi protesta sulla pagina Facebook dell’Azienda di trasporti. Perché dalla riorganizzazione delle corse gli utenti si sono ritrovati a dover affrontare una serie di disagi che proprio non si sarebbero aspettati. Disagi legati alla soppressione e accorpamento di linee che, se potevano avere una logica nell’ambito di un auspicato miglioramento del servizio, alla prova dei fatti si sono rivelati fallimentari. Le proteste arrivano soprattutto dalle borgate e dalla periferia della città che pure avrebbero dovuto guadagnare dalle modifiche.

Una partenza, insomma, che si è rivelata subito falsa. Archiviata la festa del lavoro, quando il 2 maggio studenti e lavoratori si sono presentati alle fermate la prima cosa con cui hanno dovuto fare i conti è stato il “silenzio” dei pannelli alle fermate che non davano più informazioni sui tempi degli arrivi degli autobus. Digerito questo primo inconveniente, l’utenza si è ritrovata ad aspettare più del previsto il bus, mentre montava l’angoscia per quel ritardo che cresceva. Non solo. Essendosi accumulati i ritardi, sono saltate molte coincidenze con altre linee. Senza contare che i tempi di percorrenza si sono dilatati. E così si assiste al paradosso di aspettare anche tre quarti d’ora il mezzo e poi di vederne arrivare quattro tutti insieme. Risultato: «Per diversi giorni sono arrivata fuori orario al lavoro – afferma Patrizia Serra, che da Santa Maria di Pisa dove abita deve raggiungere la zona alta della città –. E siccome ho visto che la solfa non cambiava, allora ho deciso di non salire più sull’autobus ma di prendere Sirio. E raggiungo il posto di lavoro facendo un bel tratto di strada piedi. Ma è giusto?». Molte delle lamentele sono concentrate appunto sulla nuova linea 25, fusione delle vecchie 2 e 5. «Dalla Buddi Buddi mi sposto ogni giorno per raggiungere via Budapest – dice un’altra lavoratrice –. con la linea 2 alle 8 ero al lavoro, ora ci arrivo alle 8,30». Anche Evelina Fenu e Ausilia Sanna si scagliano contro la linea 25. «Viviamo a Caniga, che già avrebbe bisogno di maggiori collegamenti, e ora ci ritroviamo a dover fare giri dell’oca».

«Mi chiedo quali siano stati i potenziamenti del servizio», dice un viaggiatore di Ottava e ci si lamenta anche per la soppressione della “circolare destra” e per i “pollicini” sempre strapieni sulla linea 8 Centrale. «Certo, non è tutto negativo, alcune zone non servite ora hanno una fermata, ma forse si poteva procedere per tappe, visto il caos che si è creato».

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