Una missione di salvataggio per il verde in via Torino
SASSARI. La tre giorni di “Sassari in fiore” non servirà solo per abbellire il centro città nel fine settimana e promuovere le produzioni florovivaistiche. La Fondazione Onlus Gabriele Bacchiddu, ha...
SASSARI. La tre giorni di “Sassari in fiore” non servirà solo per abbellire il centro città nel fine settimana e promuovere le produzioni florovivaistiche. La Fondazione Onlus Gabriele Bacchiddu, ha pensato bene di sfruttare la manifestazione per coinvolgere i sassaresi nella realizzazione di un piccolo sogno: recuperare il giardino abbandonato che sorge nell’area compresa fra via Tempio, via Zanfarino e via Torino, e restituirlo alla città Per riuscire nell’impresa servono però soldi e la collaborazione di imprenditori e associazioni.
La Onlus ha già trovato due partner: uno è il Comune, proprietario dell’area, e l’altro è l’azienda florovivaistica Florgarden, che ha già dato la propria disponibilità a farsi carico della progettazione del nuovo giardino. «Il progetto è impegnativo, ma noi siamo pronti a dedicare tutte le nostre forze per realizzarlo», ha spiegato Gino Bacchiddu, presidente della Fondazione. L’area individuata dalla onlus Gabriele Bacchiddu è abbandonata e recintata da lustri. Decenni fa il Comune espropriò il terreno al termine di un lungo contenzioso giudiziario con proprietari, e realizzò un giardino che, di fatto, non fu mai messo a disposizione della città. Con il passare degli anni l’incuria e il degrado reso l’area impraticabile, tanto che l’accesso è, quasi, impedito da un cancello e da una recinzione alquanto posticci. All’interno resistono due alberi rinsecchiti e le erbacce. Per anni si è parlato di un recupero, ma i vari progetti sono sempre naufragati ancora prima di salpare, affondati nel mare calmo della burocrazia e della non-politica. Adesso la Fondazione onlus Gabriele Bacchiddu potrebbe riuscire a smuovere menti e portafogli per fare in modo che Sassari abbia una nuova area verde «Rivitalizzare quell’area è in linea con lo spirito della fondazione e siamo convinti che possa essere la maniera migliore per ricordare la figura di Gabriele», ha detto Gino Bacchiddu, «lui era un agronomo, e sarebbe stato felicissimo di lasciare qualcosa in eredità alla sua città». (v.g.)