La Nuova Sardegna

Sassari

Siccità, il Mejlogu lancia un sos alla Regione

Siccità, il Mejlogu lancia un sos alla Regione

I tredici Comuni dell’Unione: «A Cagliari si sveglino, aziende agricole ed erogazione idrica a rischio»

12 maggio 2017
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BONORVA. «La Regione si svegli e si attivi con estrema urgenza per far fronte alla siccità che sta colpendo il nord Sardegna, e in particolare il territorio del Meilogu». Nei giorni scorsi, nella sede di via Berlinguer, si sono riuniti i sindaci dei tredici comuni aderenti all’Unione dei Comuni del Meilogu e in un comunicato hanno espresso «forte preoccupazione per le condizioni climatiche che stanno mettendo a rischio le produzioni agricole e gli allevamenti» e che, nei giorni scorsi, hanno spinto tutti i Comuni a dichiarare lo stato di calamità naturale.

I sindaci affermano che «la scarsità di precipitazioni degli ultimi mesi rischia di creare seri problemi anche all’erogazione di acqua». Una preoccupazione che si ripete con costanza, e puntualmente. «Gli invasi vuoti sono ormai una costante ma la situazione attuale è gravissima – si dice nel documento, e il suo evolversi non può essere e non deve essere sottovaluto».

«Non c’è più tempo da perdere: l’estate non è neanche iniziata e la situazione è già gravissima – ha affermato il presidente Salvatore Masia –. Il bacino del Bidighinzu è ai minimi storici, non piove da mesi e si passa da temperature estive a gelate notturne, con escursioni termiche che stanno distruggendo gran parte delle produzioni. Non è semplice stimare i danni ma è chiaro che stiamo facendo i conti con una crisi senza precedenti e ci avviamo verso una siccità estrema. In queste condizioni e con l’avvicinarsi dell’estate desta inoltre ancor più preoccupazione il pericolo di incendi».

Un ulteriore e pressante appello è stato rivolto dai sindaci alla giunta regionale affinché si attivi perché sia riconosciuto lo stato di calamità e ponga in essere ogni provvedimento necessario a contrastare l’emergenza e sostenere aziende che rischiano di finire in ginocchio.

Emidio Muroni

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